LO SPAVENTA PASSERI – di Anna Meli
Nonno Pietro era un vecchietto arzillo proprietario di un grande orto vicino casa mia. Coltivava di tutto: patate, fagioli, piselli, insalatine e anche fiori come zinnie e dalie ecc..Guardare quel pezzo di terra era una gioia per gli occhi. Al confine dell’orto c’era un grande cipresso che ospitava in gran numero di passerotti che erano la sua disperazione ma forse anche il suo gioco.
Tutti gli anni costruiva uno spaventapasseri in sostituzione del precedente che non stava più ritto in modo che l’orto non rimaneva mai sguarnito in qualsiasi momento dell’anno. Non so se prendesse per modello se stesso perché se lo faceva molto somigliante. Procedeva così: due pali incrociati ad ics saldamente legati con un rametto di salice costituivano lo scheletro, poi un sacco di iuta riempito di paglia per il corpo dal quale fuoriuscivano le gambe divaricate e ben piantate a terra con su dei vecchi pantaloni stracciati e le braccia infilate in una camicia a quadracci rossi e neri il tutto completato dalla testa rotonda come una palla infilata in un cappellaccio sbertucciato a coprire occhi inesistenti; un fazzoletto blu al collo, che non c’era, e un grembiule anch’esso blu come quello in uso ai contadini completavano il tutto.
I passerotti non ci facevano più caso, ormai faceva parte dell’insieme e continuavano a saltellare ora sulla testa, ora sulle braccia alla ricerca di qualche semino di grano rimasto nella paglia e cinguettavano a più non posso. Pietro allora faceva capolino dal capanno in cui si attardava di solito in faccende e, uscendo con una canna in mano gli scacciava con mille versacci mescolati a “porchemarianne”. Era un gioco? Probabilmente sì. Noi ragazzi che giocavamo in uno spazio lì vicino si scoppiava dal ridere e lui se la prendeva anche con noi.
Allo scender della sera Pietro usciva dal suo capanno per tornare a casa, andava vicino al suo spaventapasseri, gli risistemava il cappellaccio come si fa con un bimbo e proseguiva lentamente. Era il suo modo di rimboccargli le coperte prima di dormire. Ho sempre pensato che quella sua creatura o meglio creazione lo facesse sentire meno solo visto che era molto in là con gli anni