La finestra… – di Rossella Gallori
“ sarà forse il vento che non l’ accarezza più….o la confusione tra la vita e la poesia……”
La stanza diventava ogni giorno più piccola, solo la finestra conservava le sue dimensioni, era spazio, poi parete, fu quadro di se stessa, immenso arazzo tessuto di colori.
La certezza di non avere apertura, c’ era, quindi: nessuno entra oppure l’ ignobile scelta di non poter fuggire, quindi: si resta!
Aveva sognato troppo, tra prosa e poesia, in un mondo così veloce, lei era trottola impazzita, nell’ ultimo giro aveva urtato la vita… si era accasciata, ammaccata a terra.
Il rumore di latta fragile, raggiunse poi, qualcuno che non udì, la musica dava pace all’ignoranza, al menefreghismo.
…dove silenzio dove, silenzio dove…..
Era diventata grande, nella stanza angusta, così grande fin quasi a scoppiare, a volare, solo un filo sottile la teneva ancorata malamente ad uno sconnesso pavimento, forse la scelta giusta, appiattirsi al soffitto, per farne parte, lei…plafoniera di se stessa, con il respiro interrotto dal pianto.
La finestra si spalancò, fu tutto un attimo lunghissimo, fu frastuono, fu schegge, la cornice nera cadde, si ridusse in trucioli, lei larga 4cm per 1 di spessore. I vetri, inesistenti pennelli, mescolarono i colori, tra il bergamotto e l’ iris, tra lo zafferano ed il cobalto.
Ed il mare, ora era lì, sabbia fine, acqua trasparente…
“Sarå forse il vento che non l’ accarezza più”
Ed un cavallo bianco che l’ aspettava, senza briglie, senza sella, zoccoli di luce invisibile.
“E la confusione tra la vita e la poesia”
Ed una finestra che è un quadro….