Verde magia……e molto altro

CAPPELLO MANIA, ROSSETTO FOBIA e VERDE MAGIA – di Mirella Calvelli 

        

                         

Uno passa tutta la vita a migliorarsi (pensa), a crescere (pensa) ad uniformarsi….noooooo!!!

L’imperfezione è bellezza, la pazza genialità ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente normali!!    Il Cappellaio Matto

Pensare, questo mi sta bene, questo è adatto a me, questo non è sfrontato.

Il cappello va saputo portare, il rossetto si mette solo se si è “grandi”, se si hanno le labbra adatte, non troppo fini, non troppo carnose. Il verde si indossa ma non con il marrone.. sembri un albero..non con il celeste ..Contadin che si riveste !!

E che c’è di male a sembrare un albero, a me piacciono gli alberi…e quanto al contadino se poverino si riveste vuol dire che ha finito di lavorare…Motti, aneddoti, aforismi, modi di dire, adagi popolari,

chissà?

Ma a me il cappello piace proprio. Non solo d’inverno per il freddo o la pioggia, ma anche d’estate e non sempre per proteggermi dal sole. Non so se lo so portare, ma lo adoro.

Nel paesello dove vivo, chissà perchè evito di indossare questo accessorio.

Forse per quanto sopra detto, il giudizio e l’uniformarsi. Ma forse non importa niente a nessuno è una mia idea errata sicuramente, che mi ha fatto comparire in questo circondario, normale, anonima,

Nella realtà sono tutt’altro, sappiate che ho un colbacco blù che adoro. E un’infinità di cappelli a tesa larga, in feltro, dei borsalini, come amava mia padre e un Fedora come si chiamava mia madre che altro non è che un borsalino al femminile.

Dei  baschi colorati abbinati alle borse e poi  quelli sportivi tipo baseball, panama , bustine , paglia, Colazione da Tiffany, cowboy evvvaiii!! E per finire quelli da lavoro, neri o bianchi , colorati tipo pittore e altissimi per gli eventi speciali.

Se non avessi cercato di uniformarmi e farmi uniformare avrei goduto di questa gioia. Adesso alle porte dei 60 anni me ne infischio e rispolvererò  questi acquisti per troppo tempo oscurati e segregati dalle ante dell’armadio

Il rossetto è un’altra cosa, mi fa stridere i denti, mi indispone, non lo so proprio accettare.

Chissà cosa c’è di arcano dietro questa fobia!! Ho pensato alla mia zia materna così amante del rossetto, tanto che quando è invecchiata ha ampliato la stesura ai denti…roba da brivido!!

Più è acceso e più mi fa venire l’orticaria, più è pastoso e indelebile e più mi si drizzano i capelli.

Il giorno del mio matrimonio vollero contro la mia volontà mettermi il rossetto, dopo avermi truccata ben bene..Nel bagno della villa l’ho immediatamente tolto e il mio sorriso è tornato a splendere.

 Lo odio così tanto che se mi si avvicina qualcuno per baciarmi (questo prima del covid ovvio) tengo almeno 5 cm di distanza onde evitare lo stampo sulle guance.

La mia femminilità è ben evidente e marcata anche senza il rossetto.

Il verde come molti colori si abbina ad un’infinità di aggettivi e nomi che lo identificano. 

Essendo cresciuta con donne dedite al cucito e al ricamo, ho in mente la cartella colori dei bei fili di seta con nomi come Verde mela, verde menta, verde pistacchio, verde petrolio, verde bottiglia, verde smeraldo, verde oliva, seguiti da una sfilza di numeri simili ad un Iban.

Ma il mio verde è magico, dei miei occhi da rospo smeraldino che cangiano a seconda del tempo, dal verde nei momenti di sole al marrone in quelli di nuvolo

Mi piace che i miei occhi siano camaleontici, mi piacciono le persone che sanno adattarsi, si trasformano.

 Il verde è il colore del cambiamento, ha così tante sfumature soprattutto quando si tuffa nel mare.

Brilla come uno smeraldo nelle acque dell’ Oceano Indiano. Avvolge templi e pagode nella Jungla Birmana. Rincorre fiumi lenti e melmosi nella Foresta Pluviale. Crea riparo a volatili colorati con le sue braccia di mangrovie che spuntano come funghi nell’incrocio fra l’acqua dolce e quella salata.

Chiede spesso ausilio al blù per dare il meglio di sé e crea una nuova cartella colori dai nomi complessi. E’ il tocco magico nelle tele di Monet.

Studia i raggi del sole e i manti della luce per diventare ancora più perfetto, irripetibile. Ma si sa l’unione fa la forza e il misto fra verde, blù e le particelle di luce, creano un mondo fantastico magico.

Viviamo in un mondo magico. Chiediamo l’intervento a creature immaginarie che si muovono a loro agio fra questi colori esaltando la loro stranezza e diversità proprio perchè la cornice ne è all’altezza. Il mio segno zodiacale è l’Acquario e quindi un segno d’aria, volitivo, mai uguale, creativo. Mi pennello di tutti i blu e azzurri del mondo, ma ho bisogno del verde e dell’acqua per concretizzarmi.

Nello Zodiaco Cinese sono una Tigre d’Acqua e di nuovo mi rimescolo in questi elementi.

Questi colori mi appartengono, mi vestono, mi ingioiellano. La scelta di monili orbita sempre sul verde e il blu.

Il verde accarezza il mondo.

Il verde accarezza i primi anni della nostra vita.

 Il verde risveglia la natura.

Il verde ci riempe gli occhi fino a farci rilassare.

Il verde spegne le ansie e ci guida al riposo.

Doroty sapeva benissimo dove andava. Incontrò le Streghe buone e le cattive. Ma continuò imperterrita il suo cammino verso la città dello Smeraldo. Si tuffò in quella beatitudine, ascoltò consigli scontati, ma si risvegliò fra le braccia dell’amore.

Le città invisibili di Calvino, sono qualcosa di surreale. Ma hanno vita grazie a nomi di donna e per la maggior parte sono dipinte di verde e di blù.

Anastasia, per esempio, è bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni.

Vi si lavora l’agata, il crisopazio e l’onice e altre varietà di calcedonio dove il colore predominante sono le tonalità del verde e dell’azzurro.

L’entrata e il passpartout del mondo della fantasia e della magia sicuramente è dipinto di verde e di blu. Ci si può incamminare nei cunicoli di una grotta oscura e impervia e incontrare una grande polla di acqua verde smeraldo, illuminata dall’alto da un’apertura circolare, come un cinote messicano.

I colori saranno scintillanti se il sole sarà perpendicolare, scuriranno e si faranno intensi non appena si sposterà di qualche grado. Alzando lo sguardo verso l’alto, verrai risucchiato da una forza sconosciuta che ti farà volteggiare come un fuscello. In quello sbalzo le tue palpabre  si chiuderanno e riuscirai a passare attraverso l’iride dei tuoi occhi verde smeraldino, ti guarderai le mani e si sei proprio tu.

Ispirato a Chandra Livia Candiani

Il Lupo slaccerà i ricordi… di Vanna Bigazzi

Foto di LuisValiente da Pixabay

Commento alla Poesia “Allora senti”

Libera il tuo istinto buono, quello vero, il Lupo che c’è in te. Lasciati andare, non importa neanche fidarsi, quando incontrerai le difficoltà del vivere, perché lui avrà il fiuto necessario per fartele affrontare, tu ne trarrai equilibrio. La verità sta dove c’è fusione, adattamento positivo alla realtà, qualunque sia. Devi soltanto aprirti. L’aprirsi, sia pure all’ignoto, è come la luce che ti permette di vedere. Nell’aprirsi sta la “verità originaria”. La solitudine ne è grande alleata, ci permette di osservare la natura, di vedere veramente noi stessi lontani da costrutti razionali, ci permette di riunirci all’Essenza Primaria. Solo così potrai sentire… Il Lupo slaccerà i ricordi, diverranno fiocchi di neve, eterei e quando vi troverete di fronte al vuoto, alto e profondo, saprai anche accarezzare la morte, solo in questo equilibrio potrai sentire

FATTI VIVO

Chandra Livia Candiani

Allora senti
ci sarà un lupo
e sarà bianco
tu sarai bendata
e gli starai in groppa
in piedi
correrete insieme
slacciàti dalla ragione
legittimi alla velocità dell’aria.
Non ci sarà bisogno di fidarsi
avrà fiuto e tu equilibrio.
Dovrai tener caldo alle parole
tenerle in un orto sotto la camicia
a stretto contatto con la pelle.
Bruceranno e graffieranno.
Lasciati bruciare.
Passerete dalle città
non levarti mai la benda
anche quando sentirai chiamare
lusingare invocare resta dritta
in piedi in groppa al lupo.
La memoria è una fabbrica
che non smette mai
fa i turni di notte e non ha festivi.
Il lupo slaccerà i ricordi
uno per uno ne farà
fiocchi di neve.
Il vuoto sarà vasto
e alto e profondo
lo chiamerai carezza.
Allora senti.
Chandra Livia Candiani
Fatti vivo, Einaudi 2017

Verdino

VERDINO LA SPAVENTAPASSERINO – di Sandra Conticini

I bambini erano cresciuti e quell’anno lo spaventapasseri per il campo di mais lo volevano fare loro. Sarebbe stato il primo anno che  nonno Pio non avrebbe fatto il fantoccio per scacciare gli uccelli e quindi cercava tutte le ragioni per dissuaderli dall’ idea perchè, diciamolo francamente, anche lui si divertiva e ritornava un po’ bambino.

I ragazzi presero due pali di legno, li rivestirono di paglia, con una palla rivestita con delle calze verdi fecero la faccia, al posto degli occhi misero due bottoni gialli e per naso una ciliegia. Lo vestirono con una felpa verde bandiera, un paio di pantaloncini verde militare tutti rattoppati e in testa un bel cappello con la tesa verde smeraldo. Fu battezzato Verdino, ma il nonno non era troppo convinto della sua efficacia, visto il colore dei vestiti.

Invece dovette ricredersi, gli uccelli si fermavano tutti sullo spaventapasseri e spesso era così pieno che il verde dei suoi vestiti non si vedeva, ma si sentiva un gran cinguettio che faceva una bella compagnia.

Quando il mais fu tagliato Verdino rimase in mezzo al campo  tutto sciupacchiato, ma qualche uccellino affezionato lo andava a trovare e lui era contento perchè non era solo. Poi vennero i ragazzi e lo tolsero, ma non lo disfecero, anzi lo restaurarono un po’ e lo misero in cucina al calduccio del camino per ritirarlo fuori l’estate prossima.

Occhi verdi

Occhi verdi – di Sandra Conticini

Bello codesto vestito verde con i giri manica e il cannone davanti bordato con piccole borchie. Come mai hai preso codesto colore così sgargiante, visto che dici sempre che il verde non ti sta bene alla faccia? Devo dirti che con quei sandali bianchi e blu con un po’ di tacco, la giacchina blu corta,  stretta in vita, la borsetta di paglia blue, il foulard di seta verde e blu, sei  veramente elegante,  poi guardo quegli occhi verdi e penso che per me sei proprio la mamma più bella del mondo!