Bagno nel verde

Rinascita – di Lucia Bettoni

foto e quadro di Lucia Bettoni

Affondo le mani nella terra
cerco il germoglio del risveglio
la forza della rinascita
Assetata di Nuovo
impasto la terra come pane
Farò il bagno nei prati e nei campi
Gocce di rugiada sgorgheranno
da nuove foglie
Il mio cuore saprà di primavera
profumerà di fiori e
avrà il colore verde
della vita che si rinnova


Cappelli in festa

Fantasia di cappelli – di Patrizia Fusi

foto e disegno del cappello di Simone Bellini

Una cascata gioiosa di cappelli, sbarazzini, femminili, colorati, eleganti, affascinanti, fantasiosi, sportivi, di pelliccia, da lavoro, di lana un’esplosione di creatività.

Cappelli che parlano di chi li indossa.

Quando ero giovane io i cappelli non andavano di moda o io non me ne sono accorta, non ne ho sentito la mancanza, l’ambiente che frequentavo non ne sentiva la necessità.

Il cappello di quelli mostrati che mi poteva far sognare era quello disegnato color crema, ma non avrei saputo dove indossarlo, forse solo ad un matrimonio molto elegante.

In un certo periodo alcuni tipi di cappelli femminili sono stati una distinzione di classe sociale.

Verde piumino

Piumino verde – di Patrizia Fusi

Foto di Pezibear da Pixabay

Un gruppo di genitori fuori del cancello della scuola con i propri bambini, due di loro hanno un cane, quasi uguali per taglia e età, i cani giocano con vivacità , i genitori continuano a parlare fra di loro, un cane è legato al guinzaglio, l’altro è libero, si mordicchiano, si abbracciano, si saltano addosso, è una lotta gioiosa, i bambini la seguono con attenzione, partecipano formando due gruppi scegliendo per quale cane tifare… mi colpisce quello che dice un bambino con un piumino verde, incita il cane che aveva scelto di “spezzare le ossa all’altro canino”.

Nessuno dei genitori sente questa frase che lui ripete più volte, mi chiedo il perché di quelle parole così violente nella bocca di una creatura così piccola, dove le avrà sentite, quanta attenzione dobbiamo fare quando parliamo per non trasmettere quella violenza.

Suona la campanella i bambini entrano a scuola, i genitori si disperdono, i due canini seguono gioiosi i loro padroni.

Verde come uno smeraldo

Colorati di speranza – di Nadia Peruzzi

“Era verde. Verde e gravido. Giaceva supino in un mare di giaietto sibilante, come uno smeraldo suppurante nell’oceano dell’universo. Non ospitava la vita. Sulla sua superficie la vita esplodeva, prorompeva, si moltiplicava e prosperava, al di là di ogni possibilità dell’immaginazione. Da un suolo così ricco che quasi viveva anch’esso, un magma verdeggiante sgorgava per inondare la terra. Ed era verde. Oh, era di un verde così vivo da avere una nicchia tutta sua nella gamma dell’impossibile: un verde invadente, onnipresente, onnipotente. Il mondo di un dio clorofillaceo”.
(Alan Dean Foster)

Non ho mai visto la giungla da vicino, ma se devo pensarla,  la penso così, come lo scrittore descrive questa apoteosi di verde che entra in tutte le cose, le avviluppa, le invade, le sopraffà, le imprigiona.

Mi fa pensare a templi di antiche civiltà che col passare dei secoli sono state conquistate da alberi e da una vegetazione lussureggiante, che ha avuto la meglio su tutto il resto lasciando scoperte, nel migliore dei casi, solo le sommità.

Sollecita un sogno che vorrei si traducesse in realtà. Vorrei un giorno, vagare in un bosco di orchidee, circondata dalle loro foglie carnose e da fiori di ogni colore, anche scontando l’umidità che si fa goccia e cascata, e si insinua pervasiva in quella foresta pluviale, scivolando dolcemente e instancabilmente sulle foglie, lungo i tronchi degli alberi fino ad entrare in ogni anfratto, con un piglio quasi inesorabile. La immagino mentre si fa nebbiolina per effetto del calore, mentre i raggi del sole vi si insinuano quasi come lame, per ingentilirsi e mutarsi poi in fili dorati che lungo il percorso fanno sfavillare le mille tonalità di tutti quei verdi, talora cupi e austeri, per regalare  gocce di smeraldi anche più rilucenti delle gemme vere.

Un mondo verde in cui perdersi, senza scomparire, per ritrovare sé stessi e per rinascere nuovi di zecca, colorati solo di speranza.

Nadia 18 aprile 2018

Incontro virtuale – 9 febbraio 2021

con Cecilia Trinci

Immersi nel verde abbiamo condiviso oggetti da mostrare e pensieri in verde.

Verde speranza o rinnovamento il verde è apparso come colore positivo, rilassante, fresco: il verde della natura e dei paesaggi, il verde di vestiti amati, di gioielli cari, di sciarpe e stoffe molto portabili e portate effettivamente.

Il verde della natura ha prevalso, ma non è mancato il verde cittadino degli arredi o delle piastrelle, il verde dei quadri, il verde dei fiaschi di antica memoria.

E’ apparso il verde del the, del pesto, delle zuppe, ma anche il verde dell’olio e del suo odore “verde” che pervade prepotente quando si lavora e quando esce dalle cannelline appena franto.

E’ apparso il verde della scatola del borotalco come verdi erano le gioiose scatole di metallo antiche.

E’ apparso il verde brillante del chakra del cuore che è amore profondo e puro.

E’ apparso il verde dei prati, della natura, della libertà, il verde del biliardo che non mancava mai nei locali dove gli uomini si riunivano per giocare e stare insieme.

E il verde particolare dei nostri paesaggi che secondo Tina ci hanno dato questa particolare sensibilità italiana per il colore e le sfumature, anche nell‘arte, perché tanti sono i verdi che ci circondano e fanno da sfondo alle nostre emozioni.

Il verde ha la potenza di ricreare, rigenerare, e con questa prospettiva ci avviamo a ripensarlo.

Un amore di cappello

Un amore di cappello – di Simone Bellini

– Tanti auguri amore mio ! – disse porgendomi un pacco viola a righe verdi e gialle! (Solo per questo abbinamento lo avrei volato dalla finestra senza nemmeno aprirlo . Non l’ho fatto perché era solo da tre mesi che ci frequentavamo .)

– Aprilo! Su aprilo, che aspetti !?- disse con occhi ridenti ed un sorriso che arrivava fino agli orecchi, mostrando l’orrendo apparecchio per correggere la bizzarra postura dei suoi denti.

Aprii il pacco con la curiosità di scoprire quali fossero i suoi gusti nei miei confronti ( essendo un amore acerbo non ci conoscevamo ancora a fondo). Nel scoperchiarlo il mio sguardo si pietrificò !

– Un cappellooo per il mio amoreeee !!! – disse battendo le mani .

Ci vollero un paio di minuti per riprendermi dallo shock !

– Che c’è caro, non ti piace ?  -…….Silenzio imbarazzante…..-  Non ti ho mai visto con un cappello, così ho pensato che ti mancasse, insomma, che fosse una buona idea…… originale !!! –

– Ma se non li porto un motivo ci sarà, nooo ! –dissi cercando di controllarmi, mentre il sangue mi ribolliva nel cervello. – Io li odio i cappelli, li perdo sempre, mi piace avere il capo libero, al sole, al vento, alla pioggia pure !- ormai avevo preso il via, il tono della voce diventava sempre più alto e minaccioso – Di questo colore poi….. VERDE !!! Un Borsalino, che di per se è un bel cappello, di colore VERDE SMERALDO guarnito con un gro-grè BIANCO, ci manca solo la tesa rossa per potermelo mettere  il quattro Novembre!!!! –

Ora era lei a guardarmi impietrita a bocca aperta !

– Mi dispiace cara, ma questo mi fa capire che io e te siamo incompatibili. Basta, fra noi è finita !!! – le dissi affondandole il cappello sul capo fino agli occhi.