Protezione e utilità: i guanti di M.Laura

I guanti – di M.Laura Tripodi

Non amava i guanti. Come i cappelli le ricordavano la signora Regina, benestante della posta accanto che non sarebbe mai uscita senza quegli accessori. 

Quando la vedeva apparire nello specchio della porta i suoi occhi si riempivano di stupore: la signora era sempre molto elegante e lasciava dietro di sé una scia di profumo che poco aveva a che vedere con l’odore del sapone con cui sua madre la strofinava energicamente.

Guanti e cappello rappresentavano  simboli di un mondo diverso e sconosciuto.

Irraggiungibile.

Invece no.

FORSE NO.

Forse fu per quello che crebbe con una gran voglia di bello, con un gran bisogno di eleganza, con l’entusiasmo di dover raggiungere obiettivi apparentemente impossibili.

Non volle guanti nemmeno il giorno del matrimonio. Eppure era un gran freddo!

Semplicemente non ci aveva pensato e stranamente nessuno glielo aveva suggerito.

Poi accadde che durante una lunga passeggiata sulla neve fu sorpresa da una tormenta.

Aveva le mani intirizzite e quasi non riusciva più a stringere i bastoncini.

Una sua amica, sempre prudente ed equipaggiatissima, le prestò un paio di North Face.

La sua antipatia per i guanti non se ne andò però rimase la riconoscenza per quel tiepido involucro che non fu mai restituito alla legittima proprietaria.

Guanti che proteggono, ma impediscono il tatto

Guanti che rappresentano un mondo antico di feste luminose e gran bella gente.

Guanti da lavoro simbolo di fatica

Guanti da chirurgo simbolo di vite salvate

Guanti da armatura

Guanti di una vecchia pubblicità: Petrus Boonekamp, l’amarissimo che fa benissimo.

L’immagine era quella di un pugno inguantato nell’acciaio che si abbatteva violentemente su un tavolo.

Niente a che vedere con i guanti di velluto della signora Regina.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

4 pensieri riguardo “Protezione e utilità: i guanti di M.Laura”

  1. “Non volle guanti nemmeno il giorno del matrimonio. Eppure era un gran freddo! Semplicemente non ci aveva pensato e stranamente nessuno glielo aveva suggerito.” Solitudine nelle decisioni che ha insegnato concretezza e uno spiccato senso di utilità, sempre senza amarezza, ma con la voglia di costruire in positivo……

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  2. Antipatia a prima vista, una cosa da non sottovalutare mai….Guanti per ferire, vivere, sopravvivere….a volte utili, a volte no….

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  3. Bello Maria Laura che con varie pennellate dipingi aspetti delle distanze di classe e di vita ..anche un guanto,un semplice guanto può ,se osservato dirci molto di chi sei,come stai e a quale gradino di una scala sociale che adesso è diventata impossibile da scalare per chi sta peggio. Ognuno stretto nei suoi guanti. I signori con i loro e gli altri con quelli da lavoro e dei mestieri ,quando il lavoro e i mestieri si hanno .

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