con Cecilia Trinci

Intense emozioni condivise ieri in entrambi i gruppi.
Abbiamo parlato di oggetti speciali, portati da ognuno, come il particolare metro di legno di Rossella, strumento di una vita di lavoro tra stoffe e personaggi, o la bambola preferita carica di sentimenti di una Sandra bambina o la strana caffettiera ad alcol del padre di Gabriella usata per i campi militari…abbiamo parlato di scritture come quelle di Nadia sulla difficoltà e le mille sfaccettature del clima natalizio e di Frida Kahlo amata con entusiasmo da Stefania e anche le parole amare lette da Rossella sul dolore che si prova quando si crede di non essere più amate e “Il complesso di Cenerentola”, storico testo sessantottino di Carla che riassume molte criticità femminili e un tenerissimo quaderno delle poesie di una Lucia sedicenne a lungo conservato e ritrovato ora, come lo scrigno della zia di Anna contenente lettere d’amore antiche scritte a mano….. E poi quadri come il Klimt (Speranza 2) di Laura con il suo messaggio di colori e soprattutto di RINASCITA, di foto di grandi sorrisi spensierati di Luca con un amico di 30 anni fa che non c’è più, di persone come l’illustratore Ugo Fontana di Simone, grande maestro di tecnica e di vita. … E poi parole come MISERIA di Patrizia, a cui lei pensa quando rivede i Natali lontani nel tempo, e TRISTEZZA di questo periodo solitario di MIMMA e CONGIUNZIONE di Vanna, grande parola evocatrice di collegamenti e “UNIONE”…. Immancabili i cibi del cuore come il “miele di fichi” di Carmela, proveniente dalla Puglia amata e dalle mani di tante donne laboriose…… Si sono evocati alcuni Natali speciali come quello del ’67 di Mirella, in cui la mamma era all’ospedale per un parto sfortunato, il ricordo di quel Natale da sola, con una certa zia, ma anche la gioia del ritrovare la mamma a feste finite, o quello di Tina quando per un’unica volta il babbo fece i tortellini con il matterello di famiglia sotto l’albero fatto di frasche attaccate su un manico di scopa, o il presepio multiplo e felicissimo, costruito confusamente a più mani nel giardino di Anna, da tutti i compagni di scuola del nipotino. E l’Albero di Natale eterno di Stefania che i nipotini agghindano la mattina e la sera disfanno, ogni giorno, in un interminabile festoso addobbo quotidiano. E infine la promessa di un disegno di Lucia che rappresenti gli alberi di Natale semplici di decenni fa, che erano cipressi o ginepri, trovati nel bosco e quasi mai abeti, carichi di stagnola o caramelle, al massimo candeline di cera, come il suo, tornato alla mente, addobbato con un lungo unico filo di caramelle legate insieme. ……..
Legate insieme……un po’ come tutti noi.
Buon Natale ragazze e ragazzi!





Con il tuo piccolo riassunto delle due videochiamate mi sono commossa per tutte le sfaccettature che ognuno di noi ti ha raccontato e tu hai sapientemente saputo trascrivere come un racconto. Grazie cecilia sei unica e grande 🌹💝👍👏👏👏👏
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Grazie Mimma, belle parole!
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