Ispirandosi alle parole di altri: “Mi sono visto di spalle che partivo”

Mi sono visto di spalle che partivo – di M.Laura Tripodi

Sembrava che Jack Vettriano avesse dipinto quel soggetto per me.

Un uomo di spalle, con la camicia bianca arrotolata sui gomiti, il cappello in testa e una valigia in mano.

Fuma, fuma e cammina  lungo la riva rocciosa di un mare  ostile. Sopra di lui un cielo grigio denso di nuvole minacciose, ma a tratti solcato da scolorite  strisce azzurre.

Eccola lì: la solitudine.

Chissà dove sta andando e cosa porta in quella valigia.

Forse   non va da nessuna parte e sta  semplicemente osservando e ascoltando il mare.

Forse il suo bagaglio non contiene abiti, ma ricordi, speranze, illusioni e qualche abilità.

Ho riconosciuto Laura  che certe volte sembra andare alla  deriva, ma poi ritrova sempre la strada.

E mi guardo andare di spalle perché è come se una seconda me stessa sorvegliasse quel cammino.

Ho sentito quel soggetto in maniera così profonda che ho scelto di ridisegnarlo, ma in bianco e nero, come se il colore fosse un riempimento del  futuro.

Quando mio cognato l’ha visto mi ha chiesto se glielo potevo regalare. Adesso è  a casa di mia sorella.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Ispirandosi alle parole di altri: “Mi sono visto di spalle che partivo””

  1. …la vita è un quadro, spesso decidiamo noi la cornice….altre volte ….no…bellissimo quadro il tuo scritto e non solo…

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  2. Mi è piaciuta la tua
    Solitudine , dolce ,malinconica aperta verso il mare come a catturare i tuoi di pensieri . Brava Laura

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