Esperienza acquosa – di Stefania Bonanni

Un materiale liscio, scivoloso e colorato: fa pensare a un utilizzo per materiali morbidi, da non tagliare, che non si producano strisce o graffi, non è piatto da strappi, ma da soffi e da lingua, non da denti. Quando si riempie d’acqua si riempie di un liquido rosa, come se il colore del piatto fosse ceduto al liquido, come se tutte e due avessero cambiato stato: la ceramica diventa molle e l’acqua diventa ceramica. Acqua che accarezza, che sostiene, culla e disseta, anche se non se ne inghiotte arriva la soluzione alla sete dal tatto, dalla pelle che si ammorbidisce e si rinfresca dalle dita, che si allungano e si distendono. Ad occhi chiusi si beve dai mignoli che quando si compattano destro contro sinistro diventano una zattera in un mare fresco, pulito e casalingo e bevono le radici aeree della nostra pianta, bevono per calmare i sensi e per far fiorire le gemme perché il ramo non era secco e l’acqua fa miracoli. Acqua benedetta, potrebbe essere tutta benedetta l’acqua della nostra vita, acquasanta che ci si accorge dei miracoli che fa solo quando manca.
Riflessione successiva
Mani sorelle nella scodella – di Stefania Bonanni

Mani sorelle, e davanti scodelle.
Scodelle di casa, ripiene di vuoto.
Gli occhi son chiusi, il vuoto è riempito di materia divina, che piove dal cielo, sfama la terra.
Mani costrette toccano timide il margine dove l’acqua diventa aria, e spaccano il velo che distacca e separa.
La carne si bagna, il brivido scuote, gli occhi vedono fiumi, mari, laghi, di cielo e di stelle specchiate, di lune e tramonti riflessi, di giochi, di schizzi e di giorni leggeri, nell’acqua, con l’acqua.
Acqua magica, che accoglie le mani e fa volare lo spirito. Acqua che benedice la vita, che è linfa e fa crescere, fiorire, sbocciare, profumare. Acque che si rompono, e sbarcano alla vita uomini e donne nuove. Acqua che porta via lo sporco, fa risplendere e lucida. Acqua che si mescola e diventa pane, sfama.
Acqua dentro di noi, che scorre con il sangue nelle vie tortuose delle strade sconosciute che ci abitano.
Acqua come uomini, perché non sempre è buona. Non fa crescere tutti nello stesso modo, ed anche il pane non c’è per tutti. Neanche l’acqua c’è per tutti, e chi deve solo girare una maniglia per farne uscire un fiotto, spesso non la riconosce, e la sciupa. E quella di troppi mari si è portata via, giù nel profondo, umanità disperatamente alla ricerca di un posto nel mondo dove vivere.
Bella come una Poesia, anzi è Poesia!
"Mi piace""Mi piace"
Stefania rimango spesso senza parole a leggerti, ma stavolta ammutolisco davvero… C’è tutto dentro queste righe, dalla goccia d’acqua all’universo. Grazie
"Mi piace""Mi piace"
Trovo, soprattutto la prima versione, semplicemente strepitosa! Un gesto che si trasforma in una catarsi universale, analisi emotiva di una piccola benedizione di casa
"Mi piace""Mi piace"
Ed io che scrivo commenti a volte più lunghi dei racconti non trovo parole..leggo, rileggo ed applauso sempre….più di sempre!
"Mi piace""Mi piace"
Bello c’è tutto nella tua acqua,grazie
"Mi piace""Mi piace"
umanità disperatamente alla ricerca di un posto nel mondo dove vivere. E non è l’unica frase bella che hai scritto. Il tuo racconto è colmo di parole che hai saputo scrivere in maniera eccellente. Cosa dire oltre a brava? Si sono basita.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a tutte per aver letto i mei pensieri.
"Mi piace""Mi piace"
Semplicemente sublime,non esistono altre parole .
"Mi piace""Mi piace"
Un fiume dove scorrono tutte le acque:acqua che sfama ,acqua che benedice,acqua dentro di noi, acqua che fa risplendere e lucida …acqua…acqua…acqua che piove dal cielo!
"Mi piace""Mi piace"
Quanti concetti, quanta umanità, quanta disperazione c’è in questi due brani. Brava Stefania. Grazie
"Mi piace""Mi piace"