Il tempo per contare il tempo

Il tempo e l’orologio – di Tina Conti

Foto di Arek Socha da Pixabay

Le campane  sono da sempre  l’orologio di tutti.

Per noi italiani, ovunque andiamo, siamo rallegrati dai rintocchi del Mezzogiorno: suoni forti e argentini intonati o sgarbati, ma che indicano una tappa importante: la pausa dal lavoro, il pranzo, il cambio delle occupazioni. Poi abbiamo avuto un segnatempo personale, l’orologio, il primo agognato e tenuto con grande cura, poi, oggi,una moltitudine di oggetti che possono dirci tutto.

Nella vita abbiamo percorso tutte queste tappe per poi dire:-mi regolo con il sole!

La natura ci insegna a leggere il tempo e le stagioni.

Come è  bello sperimentare questa condizione e poter rischiare  di non essere in orario. Aspettando l’ingresso ad uno spettacolo serale, ai cancelli in attesa, una bimba chiede alla mamma  quanto manca all’inizio. La mamma non si raccapezza,   tergiversa, non porta l’orologio, deve  essersi orientata con la luce del sole, la bambina lo sa  e poiché  non vede il sole, dice alla madre, guarda la luna !

A me piacciono gli orologi, di tutti i tipi, eleganti e sportivi, grandi e piccoli, quelli tecnologici mi affascinano  ma non sempre sono capace di usare tutte le loro potenzialità e poi mi dimentico i passaggi.

Sono incantata dai meccanismi, che a volte si vedono in quelli storici  che vengono mostrati  nelle visite  ai campanili  o alle torri.

Ho avuto una sveglia dedicata da mio fratello che di lavoro fa il design, era molto carina, di metallo, ma è piaciuta in famiglia e quella regalatami  è stata  trafugata dai miei figli, era la sveglia TINA.

Sul tempo si discute tanto e si riflette, da bambini si vorrebbe crescere veloci, poi, vorremmo riacchiappare il tempo passato.

Come non passa mai il tempo nei momenti di difficoltà’ e in quelli  della paura, quanto è veloce invece il tempo della gioia,della bellezza, del piacere.

La sirena che indicava l’inizio del turno di lavoro mattutino nella miniere gelava il sangue quando suonava fuori dagli orari stabiliti, avvertiva di una disgrazia. Ci sono  paesi che per molto  tempo hanno avuto le giornate scandite dalle sirene  dei turni nelle fabbriche, hanno abituato a ritmi condivisi.

Mi piace regalare ai bambini orologi tradizionali, per imparare i numeri, il tempo e le frazioni :- ,è ora di pranzo, ecco perché ho fame, mi ha sollecitato TEA  leggendo il suo primo orologio alle 12 esatte.

Se fossimo nella nostra stanza a ANTELLA mi sederi vicino  a Mirella

Regalerei a Mirella  un orologio  da cucina, grande e allegro.

Lei che ha dovuto  ripensare  i giorni, le pause, i ritmi.

Si è arrabbiata all’inizio, poi, ha cominciato a prendere visioni nuove, come reinventarsi gli spazi nella casa, progettare il giardino e sperimentare accostamenti di piante, usare materiali recuperati per arredare  angoli esterni costruire relazioni a lunga distanza di tempo e spazio.

Preparare marmellate, sciroppi, salse , da inviare in giro per la terra.

Avere un tempo personale  lungo, rilassato, creativo, è ritornata quella di sempre, ma più ricca e fantasiosa, con una nuova energia  che brilla da lontano. Cosa  si inventerà di nuovo? ……..aspettiamoci sorprese.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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