BICOCCA – di Simone Bellini

Il fuoco, ormai spento, dimorava debole negli ultimi resti di brace di un ceppo che aveva scaldato la notte della piccola bicocca.
Il corpo, rintanato in un caldo piumone, lottava con il gelo che gli mordeva la fronte ed usciva fumante dalla bocca, mentre il bianco accecante della neve entrava di prepotenza riflettendosi sui vetri delle finestre.
Era ora di alzarsi, lavarsi e bere un caffè bollente davanti al fuoco del caminetto ravvivato da nuove fascine e legname.
Una vita da eremita !
L’aveva scelta lui, fuggendo dal mondo, dove si sentiva inadeguato, incapace di proteggere gli altri e se stesso dalla sua stoltezza.
Solo, isolato, era nel suo mondo, nell’epicentro della sua essenza.
Il tempo aveva perso ogni riferimento, se non quello della luce naturale del giorno.
Tutto era regolato dalle esigenze del momento.
Cancellare il passato, che si riproponeva insistente, diventava in quel posto una lotta vincente per vivere il presente.
Una nuova vita, nuove esperienze, la mente libera, aperta per accogliere con curiosità ciò che il futuro gli offriva nel presente lasciandogli nuovi buoni ricordi.
E’ con questa esaltante energia che aprì quella porta alla ricerca della Vita, la sua vita !
Come bussa prepotente alla porta la Tua Vita….!
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Bello. A volte sento davvero l’esigenza di fare un’esperienza così!
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Hai già aperto la porta ed è già in te una vita Simonosa fatta di mille sfumature…
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Bello,un isolamento positivo.
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per vivere nuove prospettive a volte c’è bisogno di riflessioni in solitudine
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Quella porta aperta sul mondo la fuori ci fa ben sperare.Bello davvero !
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