La stanza trasparente: Laura

La stanza trasparente – d Laura Galgani

La mia stanza vola, è un enorme cubo trasparente, di vetro sottile e resistentissimo.

Allo stesso tempo però è permeabile, e io attraverso la realtà a bordo della mia stanza.

Le nuvole bianche e leggere, a batuffolo, ci passano attraverso senza nemmeno accorgersi che io sono lì.

A volte sto seduta alla scrivania e lavoro al computer, altre volte sto per terra, a gambe incrociate, e guardo il cielo tutto intorno a me.

Anche il pavimento è trasparente e il mondo, tutto il mondo, mi scorre sotto, dolcemente.

Non so per quale misterioso motivo la vita venga a cercarmi lì dentro. Io attraverso la vita ogni giorno, in ogni istante, a bordo della mia nave di cristallo, dove niente si frappone fra la vita e me.

Anche io sono trasparente come la mia stanza.

La vita mi passa dentro e si veste di me, e io vesto di me la vita.

Non c’è separazione fra me e ciò che vivo.

Tutto è dentro di me dall’eternità e lo riconosco quando mi attraversa, senza farmi alcun male, e dopo averlo riconosciuto lo lascio andare, guardandolo andar via.

Osservo ciò che mi ha lasciato: forse una goccia d’acqua, forse un germoglio di rosa, o magari un pezzetto di carbone. Tutto diventa parte di me: ne faccio tesoro in una sorta di digestione senza commenti.

Al mattino mi vengono incontro persone, tante.

Sono le persone con cui lavoro: le lascio entrare nella mia stanza trasparente rispondendo al loro sorriso.

Ma non solo: poco dopo si affacciano altre dieci, cento, a volte innumerevoli persone che non ho mai incontrato prima. Sono quelle di cui ci occupiamo e delle quali, in qualche modo, determiniamo la vita.

Alcune tornano ogni giorno e sono quelle che ci preoccupano di più, perché non sappiamo se per loro andrà a finire bene. Ma anche loro a sera passano, e mi lasciano un nutrimento importante in dono.

Poi ci sono tutti gli altri che passano a trovarmi: i miei figli, i miei genitori, tutta la mia grande famiglia, enorme come il cubo trasparente. Anche con loro rimango un po’, senza volerli fare miei. E li ringrazio.

Ma non basta; poi ci siete voi, le Matite colorate, che quando entrano tirano fuori grandi pennelli e si mettono a dipingere le pareti di cristallo con tutti i miei sogni, che si fondono con i loro. E la mia stanza trasparente diventa ancor più gigante, colorata, festosa e calda di amicizia e di vita.  

Incontro 15 dicembre 2021 – Le stanze

con Cecilia Trinci

L’ispirazione è legata alle “12 stanze” di Ezio Bosso che dice:

“La parola stanza significa fermarsi, ma anche affermarsi. E una parola così importante eppure non ci pensiamo mai. La diciamo e basta. Le abbiamo inventate. Le abbiamo costruite quando abbiamo trovato finalmente un posto dove fermarci. E gli abbiamo dato nomi, numeri e significati, a volte poetici: la stanza dei giochi, la stanza della musica, la stanza dei sogni. La stanza della luce o la stanza cieca. Altre volte pratici: la sala, il salone, la stanza da bagno, la cucina. Sono infinite le stanze, ma non ci pensiamo mai”.

Le stanze rappresentano le fasi della nostra vita ed i sentimenti che le accompagnano. Il dolore, l’amore, la rabbia, la felicità, la serenità, la pace.

E voi in quale stanza siete?”

E voi Matite, in quale stanza siete?

Intanto, in attesa di riflessioni, ecco i nostri angoli preferiti, dove ci piace trovare rifugio: