Riempirsi le mani di forme: Patrizia

Gli oggetti e le mani – di Patrizia Fusi

Il barattolo tondo con un cuore di legno legato con lo spago contiene del pourpuri colorato e morbido e una candela grigia a forma di pigna, è un regalo di una mia cara amica ricevuto anni fa. Nel buio della stanza, accarezzandolo, ho ho avuto una dolce sensazione di calore, mi si sono riempite le mani e il cuore, come l’amicizia può fare.

La conchiglia ricordo di giorni lontani, ha degli aculei appuntiti, ha i bordi frastagliati, sul dorso ha delle creste, è di colore avana con delle striature marroni, chissà da quale mare proviene. Toccandola è piacevole, sento la parte interna liscia e fresca e ho avuto la voglia di avvicinarla all’ orecchio, ho sentito un leggero fruscio, voglio fantasticare che sia la risacca di un mare lontano.

Un’antica lampada a petrolio, donata da una zia a suo nipote, non so se ancora funzionante, ho anche il vetro di ricambio, mi piace l’eleganza dell’oggetto, la forma rotonda della base di vetro bianco, l’attacco di lamina di bronzo lavorato, con la rotella per dosare il carburante, la parte superiore di vetro è agganciato alla base con una delicata corona.

Gli oggetti rotondi mi riempiono le mani, il fresco del vetro è piacevole, sento l’eleganza dell’oggetto, mi vengono alla mente le persone che l’hanno avuta prima di me, un pensiero caro. Mi fa riflettere che durano più gli oggetti che le nostre vite.