Spaventapasseri di plastica

Lo spaventapasseri sulla strada di Dresda – di Gabriella Crisafulli

Il cielo era grigio, l’aria pesante e la calura insopportabile.

La strada da Dresda a Berlino non finiva mai.

Ai lati enormi distese di grano sempre uguali, chilometro dopo chilometro.

Il motore del vecchio camper ronzava tutta la sua fatica.

Avevano aperto i finestrini per prendere un po’ di aria ma il vento portava dentro l’abitacolo solo polvere mista a chissà quali pollini e questo provocava violenti attacchi di allergia.

Erano in viaggio senza sosta da molte ore e avevano fame.  

Volevano fare una sosta in un posto di ristoro ma l’unico edificio che venne loro incontro, alto e massiccio, fu un casino.

Alla fine presero la decisione di entrare in un piccolo parcheggio dove fermarsi in modo da fare l’aerosol al cortisone per dare tregua a lacrimazione e sternuti e poi mangiare un panino.

Riuscirono anche a fare due passi al di là del guardrail, lungo quei campi che erano tutta una distesa gialla: volevano sgranchirsi un po’ le gambe.

Non c’era ombra di anima viva.

Incontrarono solo, unico e surreale, uno spaventapasseri piantato nel bel mezzo di un terreno coltivato.

Era fatto con bottiglie di plastica infilate su bastoni e sacchetti che si agitavano al vento. Niente a che vedere con quelli di casa loro. Lui, lo spaventapasseri, era anemico, privo di sangue nelle bottiglie trasparenti, privo di anima e di cervello. Il lungo mantello che indossava, fatto da un grande sacco della spazzatura nero, sventolava la sua lugubre solitudine mentre tutto il fantoccio emanava un suono cupo generato dal vento che entrava nella plastica.

Furono presi da inquietudine quasi che quello fosse un segno premonitore di sventura e se ne tornarono veloci al loro camper.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Spaventapasseri di plastica”

  1. Anima di plastica ululante, il vento da voce a chi sembra non averne….anemico…privo di sangue….siamo sicuri?
    Suspence…

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