La lettera scritta a mano da Mirella Calvelli




Lettera d’amore di Mirella Calvelli
(traduzione)
Un foglio bianco dove spaziare, dove disegnare il mio amore per te.
Un foglio bianco che pian piano diventerà grigio, striato, come i tuoi capelli e i tuoi baffi il giorno che ti ho incontrato.
Un bel signore, mi sono detta, dietro al bancone di uno dei più prestigiosi caffè fiorentini.
-”un caffè”, dico io.
-“come lo desidera, signorina, lungo o ristretto?” macchiato ?
Quanto tempo che nessuno mi chiamava Signorina.
-Non saprei”.. ma mi sono tuffata nei suoi occhi nocciola e ho balbettato “mac..chiato”.
Da allora negli ultimi dieci anni ogni volta che ci fermiamo per un caffè:
-”due caffè, di cui uno macchiato per la Signora”.
Si perchè adesso sono la Sua Signora, senza l’intervento di nessuno, né di un messo comunale e né di un prete….SUA.
E lui è sicuramente MIO, ma non per quell’aggettivo possessivo,ma perchè mi appartiene in maniera più ampia, non fisica ma spirituale.
Siamo due tessere del puzzle di questa vita. Due tessere che è stato difficile incastrare. Forse perchè erano tutte e due completamente colore blu notte. Un grande cielo stellato .
Alle soglie dei 50 anni, con un vissuto intenso, con due figli ciascuno, con un passato simile.
Ci accomuna il lavoro, la nostra passione.
Il nostro slogan : Una coppia nella Vita e fra i Fornelli!!”
Ci lega il nostro amore infinito per i viaggi. La programmazione e il desiderio di conoscere.
Ci stimolano i nostri 4 figli, diversi giustamente fra loro, ma che si sono legati anch’essi fra di loro, come a rispettare il nostro equilibrio.
Tutti svolgono la loro vita come più gli aggrada, ma si sentono, si vedono sono altre tessere di questo puzzle.
Sei aperto amore mio,
sei dolce, non passa sera che non mi baci prima di addormentarti e sei ancora più dolce nel bacio del mattino. Entrambi seguiti da Buonanotte e da un Buongiorno.
Non sei scontato mai, nemmeno nella normale quotidianità.
Ami sorprendermi sempre, con un piatto, con un fiore o con un sasso.
Mi hai fatto amare il nostro giardino e tutte le sue piante, che dal tuo arrivo si sono moltiplicate,quasi a renderti omaggio.
Adoro la tua manualità sul legno, sul ferro, su tutto ciò che si ferma, su tutto ciò che si rompe.
Mi sono sempre adoperata da sola, avendo cresciuto i miei figli con l’ausilio dei miei vecchi genitori.
Ho fatto da mamma, da babbo, da figlia…da tutto.
E’ stato bello quando sei arrivato ridelineare i ruoli.
Non sei mai stato sgarbato né con me, né con i miei figli e tantomeno con i “miei vecchi” e di questo sempre avrò ricordo e attenzione.
Sei stato accolto e io pure dalle nostre famiglie, come se ci fossi sempre stato.
Sono dieci anni amor mio che ti guardo negli occhi, che ti trovo bello più del sole, che godo della tua presenza e della tua vitalità. Abbiamo i nostri spazi, i nostri gusti, molto ma molto simili per non dire uguali. Eppure abbiamo avuto tanto tempo per forgiarci che non so da quanto tempo ci stavamo aspettando.
Abbiamo scoperto che un cassettone, di casa tua ci aveva predestinato. Si, perchè quando l’ho visto ho avuto “un deja vieu”. Quel cassettone apparteneva alla zia di mia zia , che non avendo figli, tutte le volte che andavamo a trovarla mi regalava una caramella. Avrò avuto 5 anni o giù di li.
Ebbene questa zia era anche zia di tua madre. Quando è morta il cassettone è passato in eredità a tua madre e ora che anche lei se né andata è giusto che sia ritornato da noi.
Che giri e che voli pindarici va la vita!!
Un sacco di amici in comune e noi non ci siamo mai incontrati.
Lo stesso lavoro e noi non ci siamo mai incontrati.
Relazioni sentimentali con persone conosciute, ma noi non ci siamo mai incontrati.
Fino al 4 luglio del 2011 e da allora continuo a chiederti un caffè mac..chiato.
Tu a guardarmi negli occhi, io a pensare che gli opposti si attraggono, ma i simili rimangono insieme per affinità elettive…o per il fato? Chissà!!
Ti amo amore mio adesso in questa esistenza e anche dopo….
Ricorda i miei occhi da rospo smeraldino, io mi ricorderò dei tuoi nocciola. Sono questi che incontro ogni sera e ogni mattina e che rincontrerò un domani anche se non avremo lo stesso nome.
In fondo una rosa ha lo stesso profumo che tu la chiami così o in altro modo.
Una promessa amor mio…..inizierò subito a cercarti, non perderò un attimo. Sarà la maniglia smerigliata di un cassettone o un piatto speciale o un anello di mattone che il mare ha forgiato per me.
Ti cercherò fra i limoni che mi hai donato ogni due anni da quando siamo insieme, da quei frutti gialli e succulenti rivedrò le tue mani possenti e nervose.
Ti sognerò sempre fino a quando il sogno non diventerà realtà.
Ti amo amore mio
Mire
Ho avuto qualche difficoltà a decifrare lo scritto…un fiume in piena…nessuna incertezza nel definire questa una “lettera d’amore” ❣
Non manca un ingrediente confermo un ” piatto” completo
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Un fiume in piena che scorre cristallino
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una poetessa..,
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