VERDINO LA SPAVENTAPASSERINO – di Sandra Conticini

I bambini erano cresciuti e quell’anno lo spaventapasseri per il campo di mais lo volevano fare loro. Sarebbe stato il primo anno che nonno Pio non avrebbe fatto il fantoccio per scacciare gli uccelli e quindi cercava tutte le ragioni per dissuaderli dall’ idea perchè, diciamolo francamente, anche lui si divertiva e ritornava un po’ bambino.
I ragazzi presero due pali di legno, li rivestirono di paglia, con una palla rivestita con delle calze verdi fecero la faccia, al posto degli occhi misero due bottoni gialli e per naso una ciliegia. Lo vestirono con una felpa verde bandiera, un paio di pantaloncini verde militare tutti rattoppati e in testa un bel cappello con la tesa verde smeraldo. Fu battezzato Verdino, ma il nonno non era troppo convinto della sua efficacia, visto il colore dei vestiti.
Invece dovette ricredersi, gli uccelli si fermavano tutti sullo spaventapasseri e spesso era così pieno che il verde dei suoi vestiti non si vedeva, ma si sentiva un gran cinguettio che faceva una bella compagnia.
Quando il mais fu tagliato Verdino rimase in mezzo al campo tutto sciupacchiato, ma qualche uccellino affezionato lo andava a trovare e lui era contento perchè non era solo. Poi vennero i ragazzi e lo tolsero, ma non lo disfecero, anzi lo restaurarono un po’ e lo misero in cucina al calduccio del camino per ritirarlo fuori l’estate prossima.
mi piacciono gli spaventapasseri.. questo è allegro sà di estate e di buon umoregli uccelli amici chissà quanti racconti gli hanno sussurato. Loro vanno e lui resta…Continuità e fermezza. Brava
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Lo vedo piccolo, ma non fragile, amato e restaurabile, di un verde brillante ed unico, amico ed appoggio
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