Verde chakra – di Laura Galgani

Verde Chakra
La superficie del lago appena increspata dal vento era scura, di un verde cupo, ma rifletteva la falce di luna e le tremolanti stelle dell’Orsa Maggiore che ancora brillavano fra le cime rocciose spolverate di neve primaverile.
Il cielo stava schiarendo, la semioscurità non si stendeva uniforme sul paesaggio: ad est un vago chiarore lasciava presagire l’aurora e le montagne dirimpetto godevano di scintille di luce provenienti da molto
lontano.
Intorno alla riva alti abeti e larici dai freschi germogli formavano un folto mantello a proteggere il sottobosco lieto della presenza di piccole creature palpitanti.
Con passo lento e leggero un essere di rara bellezza lambiva la sponda del lago e con gesti appena accennati salutava quel mondo sfiorando ogni cosa. Accarezzava con la punta delle dita l’erba verde brillante del sottobosco, bagnandosele di rugiada. Al suo tocco il prato smeraldo gioiva e le rispondeva
regalandole il profumo della ricca terra in cui crescevano le sue radici. Sfiorava le cortecce dei tronchi sentendone i nodi e le asperità sotto i polpastrelli. I freschi germogli accesi di luce e di vita le donavano l’aroma amarognolo di resine ambrate. Si chinava ad immergere le dita sottili nell’acqua del lago che già schiariva nel verde brillante della luce rosata da est. E subito dall’acqua le Ondine la salutavano e liberavano il suo cuore da ogni passato dolore.
E quando il vento che preannunciava il sorgere del sole arrivò, facendole volare i capelli dalla fronte, lei si strinse un momento nello scialle di organza e chiuse gli occhi per respirare forte quel soffio di vita. Poi li riaprì, si lasciò abbracciare dal primo raggio di sole che dal fianco della montagna inondava tutto di luce.
Ogni cosa si mise a cantare all’arrivo del sole: l’acqua del lago si rischiarò e i grandi alberi si stagliarono netti sull’opposta riva specchiando il loro verde lucente sulla superficie dell’acqua. Ogni spicchio di prato ondeggiava appena come sotto la carezza di una mano amorevole. Le poche nubi bianche passando sul lago si specchiavano e si tuffavano nel lago diventando di un verde acqua trasparente. Lei si fermò a contemplare il sole fattosi ormai sfera perfetta.
Dal bosco silenzioso una cerva fece capolino. Si voltò a guardare la dolce creatura con occhi grandi che sapevano d’amore. Anche lei la guardò e sentì che tutto era perfetto. Da quel lago, da quel bosco, da quel cerchio reso ancor più perfetto da 12 piccole insenature che sembravano petali, dall’incontro con gli occhi di cerva stava nascendo l’Amore, l’Amore puro, l’Amore che non trattiene né vuole niente per sé, l’Amore che dona, che dà senza sosta, proprio come il sole, senza chiedersi perché…
Un risveglio inondato di luce e di amore … amore puro
Grazie
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Quanti spunti belli e profondi ci dona la natura, ricchezza infinita soprattutto per chi come te sa coglirli e donarli
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Un mondo verde etereo in cui ci sembra di svanire senza rumore
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Una delicatezza che non conosco, un modo di narrare, osservando, anche gli aliti del vento, io così materiale, entro in punta di piedi…e mi beo del tuo verde dalle mille sfumature da sogno
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Grazie dei commenti così delicati!
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Un tripudio di sensi che sfociano nel senso più profondo dell’Amore…
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