Berretto

Il berretto – di Tina Conti

Non usciva mai senza, sarà perché i capelli erano pochi e perché invecchiando si sentiva consolato da quel caldo copricapo.

Ne aveva uno per la festa e uno per il lavoro, quello da lavoro era spesso ricoperto di polvere di legno, piume di piccione, fili d’erba.

A seconda della giornata e dei lavori  che aveva da fare nel suo  orto\magazzino rientrava con il marchio sulla testa, croce e delizia della mamma che lo bloccava sulla porta di casa per dargli una spolveratina.

Gli ultimi anni, eroicamente vissuti provvedendo a se stesso e donando ancora amore e sostegno ai  nipoti e figli, aveva anche un berrettino da notte .

Nei ricoveri in ospedale esibiva con orgoglio il suo berrettino da notte non curandosi delle risatine, e delle considerazioni del personale e delle infermiere che con fare materno lo  prendevano un po’ in giro.

Ricordandolo, mi è venuto in mente il berrettino bianco che viene messo in ospedale ai bambini appena nati, caldo, tenero, protettivo, come quello del nonno.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Berretto”

  1. Cerchi che si chiudono ed iniziano come finiscono la cuffietta del bebè …il berretto da notte…….e quel far sorridere gli altri delle proprie abitudini” esibiva con orgoglio il suo berrettino”

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