Un cappello e una bici

La mia bici – di Sandra Conticini

foto di Sandra Conticini: le “buchette del vino dei vinai fiorentini rimaste su alcune facciate di antichi palazzi

Chi mi conosce sa che io in città mi muovo spesso in bicicletta. Mi piace l’aria in faccia, quella fredda dell’inverno, meno quella afosa dell’estate. Per me la bicicletta è libertà, non  faccio file,  arrivo dove voglio, non  devo cercare parcheggio, incontro persone che conosco faccio due chiacchiere e riparto, poi  è utile per fare un po’ di ginnastica. Certo ho preso anche tanta acqua, e non esistono mantelle che  salvano,  sono rimasta molto male quando avevo le chiavi del lucchetto per aprirlo, ma ahimè la bicicletta era stata rubata e ho girato sperando di ritrovarla ma a me non è mai successo. Ora cerco di personalizzarla un po’, con bandierine stickers, copricestino riconoscibile lucchetti grossi per vedere se  scelgono quella accanto alla mia.

Bisogna stare molto attenti perchè per le macchine non esisti, ma la soddisfazione è tanta quando penso che in macchina  avrei fatto la metà delle commissioni fatte con le due ruote.

Quando andavo a lavorare nella zona nord di Firenze, arrivavo che mi sentivo bella carica pronta per iniziare la dura giornata e in inverno, come mi diceva qualcuno, ero inguardabile,  mi mettevo dei cappelli in testa di lana, oppure quelli con la pelliccia dentro e i paraorecchi e poi un collo tirato fino al naso,  praticamente rimanevano fuori solo gli occhi, mentre in piena estate mi portavo dietro qualcosa di ricambio perchè anche una maglietta di cotone era troppo.

Quando sono in bicicletta penso penso penso… ricordo il periodo che avevo deciso di comprare il motorino a mia figlia, ero molto combattuta e una mattina che andavo a lavorare era decisa per il sì, quando vidi un motorino in terra cambiai subito idea, ma poi il motorino glielo comprai, tanto la vita è anche fortuna.

In questo periodo di pandemia  mi è mancata, ci sono andata poco, un po’ perchè stiamo molto in casa e un po’ per la paura di ammalarsi , ma oggi sono rimontata in sella ed ho fatto un bel giro e quando sono tornata a casa mi sono sentita bene, perchè a me serve anche a scaricarmi un po’ come quando vado a camminare.

Per me la bicicletta è  terapia. 

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Un cappello e una bici”

  1. W la bici e le persone serene e solari come questa bella foto che ti ritrae.E anche il racconto porta sole…e Dio solo sa se ce n’è bisogno in questo buio..,👍👏👏👏

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  2. Anche per me la bicicletta e terapia, tornando ad abitare in collina avevo detto addio alla mia bici, poi, è attivata quella con la pedalata assistita e io ho ritrovato la gioia di sgambettate di nuovo per la città, che gioia, ma quanta preoccupazione nelle zone dove non ci sono piste ciclabili, petiamo. Per il prossimo futuro

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