Cappelli a colori

Cappelli a colori – di Carla Faggi

I capelli si allungano, ma che gli taglio a fare, tanto sono sempre in casa!
Truccarmi? Ma a far che tanto non ho niente da fare!
Il rossetto e chi se lo mette più? Con le mascherine!
Che tristezza… mi sento così…così..non trovo la parola…così beige!
Che ha detto la Cecilia? Cappelli? Di tutti i tipi? Tanti?
Si, si ce n’ho tanti, ecco quello rosso, rosso femmina, orecchini rossi, rossetto rossissimo, si mi piace, e poi c’è quello giallo a papalina, è simpatico , mi sta bene, mi sono truccata , però non male ragazza mia! Quello bleau che aveva mio marito quando era in Marina, tenuto come una reliquia, imprestato per una foto, mi sento una ragazzina! Fuori piove, allora mi faccio fotografare con il mio cappello da pioggia, mi sto divertendo, quanti colori! Poi mi provo tutti gli altri cappelli che ho, faccio le smorfie, sorrido poi rido, cambio colore di rossetto, mi trucco gli occhi a femme fatale…quanti colori…che divertimento!
Chapeau petit Cecilia, che dirti, tu hai un potere quasi unico, riesci a trasformare il beige in mille colori!

Cappelli da portare

La ragazza che sapeva portare i cappelli – di Gigliola Franceschini

foto e cappello di Gigliola Franceschini

Amici fino dagli anni piccoli. Li ho amati, voluti e preferiti ad altri accessori perche’ mi facevano stare bene, mi facevano sentire giusta e consapevole di essere gradita. “Tu li sai portare i cappelli” mi dicevano ma non era questo ad alimentare la mia passione; il cappello riusciva a trasformarmi dal di dentro. I primi che ricordo, fatti con la pelliccia dei conigli che nelle domeniche erano finiti nel tegame alla cacciatora, bianchi e maculati neri e marroni. Con la poca modestia che hanno i bambini quando sono ancora avvolti nella loro innocenza, mi sentivo veramente la piu’ bella del reame! E poi baschi scozzesi nell’eta’ di mezzo, prima di approdare alla maturita’ con i cappelli veri e propri , a larghe tese a protezione  di occhi truccati di azzurro e pieni di curiosa gioia per la vita. E i cappelli per le cerimonie, uno ad “ala di mosca” , morbide onde trasparenti, per accompagnare un amico all’altare. E’ stato il piu’ bello e i complimenti si sprecavano, mi sentivo in un mondo da fiaba, fuori dalla quotidianita’, per un giorno regina  quasi quanto la sposa, un po’ bruttina, per dire il vero. Mai cappelli banali, dovevano avere il colore giusto e qualcosa che mi rappresentasse, un fiore, un nodo, un fiocco e la magia si ripeteva. Con molta nostalgia un giorno  ho dovuto separarmi da tutti questi cimeli e calarmi nella mia realta’. Ho un cappello rosso che mi e’ molto caro, il dono di un’amica che me lo ha regalato senza una data, senza un motivo particolare. Gia’ al tatto mi accarezza e mi comunica qualcosa di bello. Il volto sotto quella larga tesa e’ ora segnato dal tempo  che corre implacabile ma oltre le rughe e i lineamenti mutati e il colore spento delle guance, riesce ancora a rinnovare brevi scintille di sorrisi passati e di gioie presenti. Mi sento ancora la ragazza che sapeva portare i cappelli!

Incontro virtuale – 2 febbraio 2021

con Cecilia Trinci e con Alessandra Biagianti

La festa dei cappelli

Cappelli cappelli cappelli …….

…….per giocare, per sognare, per essere, per fare teatro, per fare beneficenza, per stare sotto la pioggia, al freddo, al caldo, sotto il sole, per essere donna, per farsi guardare, per nascondersi, per isolarsi, per sposarsi, per fuggire, per coprirsi, per farsi vedere, per cucinare, per lavorare, per essere femmina, per navigare, per dire “auguri, buon compleanno!” e volersi bene, cappelli per stare nel bosco ad abbracciare gli alberi….

Cappelli per essere felici, per ridere, per stare insieme……per creare personaggi, fiabe, racconti…

Cappelli delle nostre storie o per le storie di altri…

O per inventare storie….storie….storie…..che ci portino lontano