Inferno e Paradiso nelle immagini di Carmela

A passi lenti – di Carmela De Pilla

foto di Carmela De Pilla

Il tramonto estivo era il momento più bello della giornata per Franca, le piaceva incamminarsi in quella stradina un po’ sconnessa dal tempo per raggiungere il poggio della collina di S.Giuseppe.

Quante volte i suoi scarponi l’avevano accompagnata fin lassù, un tempo a passi svelti poi sempre più incerti, ma lei continuava ad andarci per assaporare in questo camminare lento il profumo del lentisco o del mirto e confondersi tra mille pensieri che danzavano con ritmo cadenzato come quello dei suoi passi, un po’sbiaditi e confusi.

Arrivata finalmente alla chiesetta con un sospiro più profondo si appoggiava alla parete quasi a sorreggerla o a essere sorretta e come fosse la prima volta si tuffava con tutti i sensi in quel paesaggio selvaggio, anarchico, senza alcun controllo, da troppo tempo libero di lasciarsi andare dove il vento e la pioggia decidevano di portarlo.

Quella terrazza orlata da grandi massi calcarei rossi per la terra che una volta li aveva rivestiti assumevano immagini di volti o corpi aggrovigliati e tutte le volte ne scopriva di nuovi, i secolari lecci con la grande chioma la proteggevano e i frutti allegri del corbezzolo la mettevano di buon umore, fatti alcuni passi oltre lo spiazzo, laggiù in fondo il cielo si confondeva con il mare e tra i due scintille di colori si rincorrevano, si eccitavano fino a dare vita a lingue di fuoco che l’avvolgevano.

 Poi lo sguardo si perdeva più in basso dove c’era il paese, il suo paese amato e odiato, lì aveva conosciuto l’inferno e raramente anche il paradiso.

Da lassù riusciva a intravedere la sua casa che aveva perso l’antica eleganza, un po’ più in là c’era quella di Antonio che da giovane l’aveva corteggiata e poi aveva sposato Elisa perché molto più bella e più ricca, intravedeva la vecchia fontana che, non più utilizzata aveva perso la sua identità e la casa dei suoi genitori rimasta lì da sola perché tutti ne cercano una confortevole e moderna.

In ogni cosa rivedeva i suoi affetti, i suoi tormenti e le sue gioie, poi ubriaca s’incamminava per la stradina, sola, con i suoi pensieri che danzavano con ritmo cadenzato come quello dei suoi passi, un po’ sbiaditi e confusi.

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

3 pensieri riguardo “Inferno e Paradiso nelle immagini di Carmela”

  1. Franca…..un nome forte…Antonio…
    Dare un nome all’ amore che ha scelto, ed a quello che ha subito….la scelta…
    Ubriaca, mi piace, mi fa capire, pensare, ubriaca di alcool e non solo, ebbrezza senza risate sguaiate, senza identità, come la fontana, che sputa fiele…..

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  2. Franca…..un nome forte…Antonio…
    Dare un nome all’ amore che ha scelto, ed a quello che ha subito….la scelta…
    Ubriaca, mi piace, mi fa capire, pensare, ubriaca di alcool e non solo, ebrezza senza risate sguaiate, senza identità, come la fontana, che sputa fiele…..

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