Riflessi nascosti – di Carmela De Pilla
Il tempo, abile giocoliere nel trasformare o cancellare le parti più belle del viso e del corpo appartenute una volta a una giovane donna dai lunghi capelli neri, occhi ridenti e sorriso riservato.
Ma lui, troppo grande, cosa ci faceva in quel viso dalla bellezza timida e un po’ antica?
Per lungo tempo maltrattato, disprezzato, deriso, contestato, nascosto inutilmente da cipria e fondotinta e ora eccolo lì, sempre lo stesso, ancora sproporzionato,appiccicato a forza.
“ Io vorrei sapere cosa ti ho fatto di male!! Ho sempre accettato tutte le tue critiche, il tuo disprezzo, il tuo eccessivo malessere quando parlavano male di me eppure hai avuto bisogno di me! Ti ho regalato essenze profumate, piaceri erotici, emozioni d’amore e tu mi hai sempre detestato.
Lo so, avresti preferito un naso più adatto al tuo bel viso, ma che ci vuoi fare? Ti è toccato questo!
Poi è arrivato il tempo in cui mi sono sentito accettato e amato, ora sono felice, mi sento parte di te.”
Dietro di me, riflesso nello specchio lo stesso naso, quello di mio padre
Questo tuo naso prende vita..è bello è accettato man mano.Fa parte di te..Anche lui come altre parti di noi sono pezzi di storie precedenti che continuano in noi e con noi.Bello Carmela.
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babbo, chiedevo come era quel signore? …lui rispondeva: aveva il naso in mezzo al viso…
è un martellamento poetico quello a cui sottoponi il tuo naso: contestato deriso…..
lo ami , sei tu, è quel marchio di fabbrica “unico” di padre in figlia…..
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Dal famoso naso pirandelliano di Gengè fino ai nostri personalissimi nasi….quanto peso ha sempre avuto questo piccolo pezzo di noi. Difficile parlarne, ma quando succede è sempre un falò emozionante
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