Buio assoluto – di M.Laura Tripodi
La villa del ‘400 era immersa nell’oscurità e nella nebbia.
La strada principale, lontana, rimandava echi confusi di auto frettolose.
Sullo sterrato riecheggiavano passi, come se milioni di sassolini avessero cadenzato il ritmo di una clessidra.
La luce fioca di lampioni sudici accompagnava sul viottolo un’ombra ingigantita.
Forse una civetta si stava lamentando, chissà dove.
La costruzione apparve all’improvviso, massiccia e poderosa. Tutto intorno era tenebra, ma i cipressi svettavano verso il cielo con le loro sagome scure, ancora più buie del buio.
Solo una luce in quell’immensa facciata.
Sembrava tremolare sollecitata dal calore di un camino acceso.
Quasi fugace una sagoma si aggirava nella stanza , dolce e inquietante, come una solitudine insufficiente.
Una fiaba buia e un po’ paurosa breve ed intensa. Brava
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…un solitudine insufficiente…Non è mai abbastanza, se finisce, si trova il modo di ricostruirla, basta un attimo…e tutto torna come prima…
A volte un camino ,per magia, si accende….
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Un crescendo di parole ci conduce in un mistero: andante con moto
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