Anni: il 1951 – Patrizia

Un ricordo del 1951 – di Patrizia Fusi

Ero in prima elementare.

In quel periodo mia mamma dovette essere ricoverata in ospedale per un intervento, io fui mandata dalla zia Gina, sorella del babbo.

Mi pesava molto non essere a casa mia.

La prima mattina la zia mi preparò con cura, perché andassi a scuola, io ricordo non ne avevo voglia, per tutta la strada andavo piano piano a piccoli passi come una formica, quando arrivai davanti alla scuola girai il sedere e tornai a casa da zia.

Gli dissi che c’erano degli scolari dentro al giardino della scuola, che erano vicino alla piccola vasca con una fontana al centro che zampillava l’acqua, che non mi avevano fatto entrare.

Mia zia intelligentemente non mi brontolò, fece finta di credermi.

Mi mancava tanto mia madre e la mia casa.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

2 pensieri riguardo “Anni: il 1951 – Patrizia”

  1. C’ è sempre una zia Gina x ognuno di noi, ma i genitori sono insostituibii
    Cmq credere alla tua piccola triste bugia, è stato un grande atto di comprensione, in periodi in cui la psicologia per gente come noi era un optional…ciaopatrì

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  2. Quella bambina impaurita che fa la strada a piccolissimi passi per procrastinare il più possibile l’arrivo a scuola, mentre la tristezza per la lontananza della mamma le si gonfia dentro mi fa una tenerezza enorme… Fin troppo brava, oggi avresti “piantato una grana” appena sveglia! Una coccola grande a quella bimba!

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