Quello che gli occhi dicono

Silenzio di parole – di Stefania Bonanni

Silenzio, per parlare

Silenzio, per far posto, ed ascoltare

Silenzio di parole

per far parlare il sangue

per sentire se si ferma il cuore

Silenzio, per parlare a bocca chiusa,

per sentire chi non parla

per ascoltare chi non sente

Silenzio, per lasciare un rigo bianco,

ed andare a capo.

Ed andare a capo, ancora e ancora,

fino a che non ci sia bisogno di parlare,

fino a che si conosca già  quello che dicono gli occhi,

quello che è dentro al cuore,

quello che misurano i passi,

quello che stringono le mani.

Allora, solo allora, si è fatto silenzio.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

10 pensieri riguardo “Quello che gli occhi dicono”

  1. Il tuo raccontare per estremi che si rinnegano e si confermano l’un l’altro, il tuo modo scarno di colpire il cuore a colpi dritti, il tuo puntare all’obiettivo sempre, rovesciandolo per vedere com’è fatto il centro

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  3. profondo silenzio nelle mille sfumature dell’essere. Mi piace molto invita ad una profonda riflessione.

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  4. Ci vuole una grande umiltà per circoscrivere quello spazio vuoto.
    E’ un vuoto pieno di tutto. Il silenzio ci racconta….. E arriva dritto al cuore

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  5. Nel silenzio profondo ci si ri-conosce. È un “sentirsi” con organi “altri”, che si può imparare ad usare. Grazie Stefania per questo tuffo nel profondo dell’essere

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  6. Il silenzio può essere molto più eloquente delle parole, è proprio di chi sa ascoltare, di chi sa accogliere i vuoti, spesso di chi sa amare. Veramente bella!

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  7. Nel silenzio si trovano le risposte alle difficoltà in modo tale da non trasformare la vita in solitudine. Mi piace molto.Brava Stefania!

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  9. Nell’ultimo incontro si parlava di stile, il tuo lo riconoscerei tra mille. È diretto, pungente, non ha bisogno di tanti aggettivi per arrivare al dunque, le emozioni che trasmetti arrivano. Capacità non comune, complimenti.

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