Fantasia natalizia: Luca

Regalo di Natale – di Luca di Volo

(ovvero la stanza che non c’era)

Per Natale aveva ricevuto un regalo. Bonariamente , il suo benefattore gli aveva detto: ”So quanto tieni alla tua intimità e quanto ami gli ambienti accoglienti e molto personali. Allora ti dico: gira un po’ dappertutto, guarda e scegli. . il luogo dove ti fermerai, sarà tuo…e non preoccuparti per il costo o cose del genere…mi conosci”.

Detto fatto. . viaggiò, traversò oceani e montagne…

Su una spiaggetta vicino a Tahiti, in una casetta tra i palmizi, quasi affogata tra le stelle del Sud…credette di aver trovato la sua pace. Fece venire il benefattore che si mostrò contento: ”Allora hai scelto?! Bravo! Allora concludo?!”

Stava per dire di sì quando un pensiero gli trapassò la mente. . oddio. . ma quello era il posto degli tsunami. . dei terribili tornado. . no no. . meglio cercare altrove. .

Lo disse al benefattore che sorrise con comprensione. . ”Allora vai. . alla prossima volta. . ”

Un po’ gli dispiaceva. . ma si rimise in viaggio. .

Questa volta aveva trovato un attico. . su un’immensa terrazza nel mezzo di un’enorme città. . ma il rumore lì non arrivava. . silenzio perfetto. . e poi tutte le pareti erano trasparenti e davano su un terrazzo pieno di piante lussureggianti. . Era sicuro che quello sarebbe stato il suo buen retiro. . quindi fece ritornare il benefattore.

Arrivato, questi si guardò intorno, incantato da quel luogo. . ”Allora ti stabilirai qui?”

“Ma certo…”

“Sicuro? Mormorò il benefattore. . (conosceva i suoi polli. . )

Stava per ribadire il suo sì convinto. . ma    il solito pensiero maligno gli traversò la strada. ”Mamma mia…quassù. . tanto in alto. . posso cadere io o può venirmi sopra un aereo. . l’aereoporto è vicino …”

Quindi tacque. .

Con un sospiro il benefattore rimise in tasca il portafoglio mormorando: ”Vai , ho capito. . cerca ancora. . e, con piglio insolitamente severo aggiuse: ”Ma che sia l’ultima…”

Era stanco ma si rimise di nuovo in viaggio.

Alla fine. . ormai sul punto di abbandonare , trovò quello che cercava: un edificio imponente, immenso…circondato dai picchi dell’Himalaya…poteva dal suo ufficio guardare sopra i tremendi ghiacciai battuti da venti terribili. . rimanendo nel lusso e nel caldo del suo ufficio. .

E non era solo. . con lui c’erano migliaia di persone. . laboratori. . cucine. . biblioteche… Era per questo che l’edificio era stato costruito. . un tempio laico. . votato solo alla conoscenza del mondo e dell’uomo. .

Con sospiro voluttuoso. . chiamò il suo benefattore. . sì . . sì. . questa volta era sicuro. .

Premette il pulsante…

Un dolce buio l’avvolgeva, materno…sapeva che era la notte di  Natale. . ascoltò in silenzio il quieto e regolare respiro di sua moglie assaporò il profumo leggero che trasmetteva…

La sua ricerca era finita…e il benefattore lo sapeva…di sicuro…e  gli parve di sentire l’eco di una bonaria risata. .

Domani sarebbe stato un bel Natale. .

La stanza segreto: Anna

STANZA SERENA E STANZA RIFUGIO – di Anna Meli

            La mia stanza serena non ha pareti né soffitto. E’ immensa e luminosa, piena di voci di persone amiche e di ragazzi allegri. Non ha angoli né spigoli e ognuno trova il suo spazio insieme agli altri sentendosi liberi ma non soli, in una condivisione di pensieri e di sentimenti per lo più positivi.

            Forse non esiste, ma mi piace crederla possibile e il solo immaginarla mi fa sentire bene e la cerco quando pensieri grigi cercano di farsi largo nella mia mente come le nuvole nere dell’inverno.

            Non sempre però ho la meglio e, allora, ho bisogno della stanza rifugio che non è una vera stanza ma parte di essa.

            E’ un angolino fra il tavolo di cucina ed il termosifone dove mi accuccio su una seggiolina impagliata bassa e fornita di un morbido cuscino rosso. Lì mi sento protetta quasi abbracciata nell’angolo alle due pareti. Se è sera, non accendo la luce perché in questi momenti anche l’oscurità può essere compagnia confortante e il silenzio amico dei miei pensieri.

            A volte sono stata sorpresa nel mio angolo rifugio dall’improvviso accendersi della luce da parte di qualcuno che entrava e mi sono alzata gelosa di quel momento per me prezioso; quasi sempre però ho ricevuto un affettuoso abbraccio di comprensione e tenerezza. Mai nessuno mi ha chiesto perché. L’angolo rifugio è rimasto segreto e solo mio.