Cinquanta anni (e oltre) di amore – di Anna Meli

2016 1966
Il 2016 fu per me anzi, per noi due, un anno di arrivo. Passo dopo passo, sempre per mano, eravamo arrivati al 50° anniversario di matrimonio senza accorgersene.
Due figli ormai grandi con la loro vita, cresciuti insieme. Mille impegni da dividere con il lavoro e preoccupazioni alle quali non eravamo abituati uniti anche a gioie e a voglia di farcela insieme.
Quel giorno 22 settembre fu gran festa di amici e parenti che si congratularono con noi rendendo il tutto bello ed emozionante. I nostri nipoti resero particolarmente vivace l’atmosfera e ci regalarono tutto il loro affetto con quella gioia leggera e spensierata propria dei ragazzi, scherzando ed improvvisandosi in varie macchiette.
Ricordo poi che finita la festa, rientrammo a casa felicemente stanchi e frastornati da tutti quegli auguri, baci, abbracci. Sedendoci sul divano ricordammo alcuni episodi della nostra vita , e fu come tirare una riga alla fine di una lunga somma di anni. Da lì saremmo ripartiti. Purtroppo non è stata la ripartenza che volevamo. Unica consolazione l’amore che ci aveva sempre unito.
Ci sposammo il 22 settembre 1966. Eravamo giovanissimi 20 anni io e 25 lui e, quell’anno di gioia per noi non lo fu altrettanto per Firenze. Ricordo che rientrati dal viaggio di nozze, incominciò a piovere per giorni e giorni, sembrava non voler smettere più.
A noi non dispiaceva più di quel tanto perché vivevamo come in una bolla di spensieratezza, anzi il ticchettio della pioggia e il vento rendeva più intimo il nostro stare insieme nel silenzio della nostra casa.
Poi improvvisamente un mattino di festa (4 novembre), colpi forti e ripetuti alla porta d’ingresso ci svegliarono dal sonno
– Chi sarà a quest’ora? – Accendo la luce, ma la stanza rimane buia. Non c’è corrente elettrica. Mio marito, infilate le ciabatte si precipita ad aprire e…
I miei parenti che abitavano alla Nave a Rovezzano erano lì stravolti , bagnati e infreddoliti con le lacrime agli occhi. L’Arno aveva superato gli argini invadendo tutto e loro avevano fatto appena in tempo a scappare. Tutte le loro cose erano rimaste sott’acqua.
E fu così che per un breve periodo, casa nostra divenne anche casa loro.
Quanto tesoro invidiabile in quei 50 anni insieme, in quel percorso senza strappi, in quell’essere due in uno solo! Persino l’alluvione non ha avuto potere contro il vostro roccioso amore
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La vita,si sente la vita nei tuoi racconti Anna ,si sentono gli anni di un amore con le gioie vere delle cose che contano e l’accettazione del meno bello sempre sorretto da un amore indissolubile
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….tirare una riga a una lunga somma di anni….
Una addizione non sempre semplice …ma fatta in due il risultato è sempre giusto, pieno di complicità, senza fine.
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Storie come questa saranno sempre più rare, cara Anna. Oggi “si molla” se non alla prima, alla seconda difficoltà che arriva. Il che è un bene, se l’unione non valeva la pena. Ma immaginarvi lì, su quel divano, a fare bilanci sereni di tutto il vostro vissuto è proprio bello! È un tesoro prezioso che nessuno potrà mai rubare. Grazie per la sincera condivisione.
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Vita privata e storia collettiva un intreccio di immagini forti.Brava Anna.
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