E’ quasi Natale, Raga…….! – di Rossella Gallori

Incontro
Uscita presto, imbacuccata, un cappello che mi copre la fronte, un golf che pizzica, le calze di lana, che erano anni che non mettevo, stentano a star su, elastico molle, ciccia superflua….cammino lentamente, per più motivi: la fatica, la mancanza di voglia, la paura di scivolare su questa poltiglia giallastra, che prima della pioggia era un magnifico (o quasi) tappeto di foglie autunnali, croccanti e molto meno pericolose, la sensazione che anche il contapassi si sia rotto le palle di accompagnarmi in queste escursioni così brevi ed inutili per salute e sport.
Mi fermo un attimo, il naso gronda, frutto maturo di un -2, regalo di oggi, mi cadono i guanti vezzosi e poco pratici, alzo gli occhi al cielo, ma non proprio, la sciarpona artigianale immobilizza, in parte, il collo…..ti vedo, un tuffo al cuore mi scalda, quasi cado, mi nascondo dietro un camion del Covi, poco profumato, ma protettivo…
Stento quasi a riconoscerti: invecchiato appesantito, accartocciato, non seduto, sulla panchinetta bronzo, alla fermata del bus Rocca Tedalda 3, la barba ingiallita, trascurata ed esageratamente lunga, anche la giacca che ricordavo, sembra non appartenenti più, lisa e stretta, bottoni ciondolanti e precari, il cappello che tanto amavo è solo un fungo senza vita, che dispiacere vederti così, certo da lontano non colgo il tuo sguardo e ringrazio i mie occhi astigmatici che non colgono i tuoi occhi spenti e tristi. Ricordo che viaggiavi con zaini meravigliosi firmati e capienti, ora scorgo un misero trolley con una ruota sola, dall’aspetto vuoto….
Dietro di te, una vecchietta curva e malmessa, pezzola in capo, gonna spiegazzata, forse non siete insieme ma sicuramente vi conoscete.
Che delusione stamani, i ricordi, spesso, son più belli della realtà, ti ricordavo forte, pimpante, dalla voce poderosa, nel tuo oh oh oh…invece, due anni di merda ti han distrutto, spiaggiato tra gente che fugge da se stessa.
Se frugo nella memoria, ricordo perfettamente il periodo in cui ti ho odiato, non fu reato, semplicemente rancore, rammento voci: Babbo Natale…..Non porta niente, non ci sono soldi!!
Il mio primo pensiero su di te fu : vestito di velluto rosso, occhi buoni…..pieno di doni…e a me nulla..?? Stronzo e classista, ciccione inutile…fascista camuffato. Non si fa così!
Ora, dopo due, tre vite, ho fatto pace con te, ed il vederti così mi intenerisce, prendi il bus, forse ti sei mangiato le renne e venduto la slitta, nella valigiuccia porti bollette, tamponi e richiami….finiti i bei tempi eh Natalino?
La Befana che è con te forse è tua moglie da sempre, anche lei non mi sembra messa bene, ma colgo in lei meno traumi, lei è sempre stata “un passo indietro” e chissà che non ti superi, come merita ogni donna, che non compri una crema miracolosa, due cenci alla Upim, un body che la raddrizza un po’ per poter camminare fiera per strade comode senza cercar scorciatoie del c……o in camini stretti e puzzolenti. Porgendo la mano a donne sole, infangata di cattiverie…
……il camion del Covi, ha acceso il motore, strano ero così assorta, che manco ho sentito chiuder lo sportello e visto la tuta bleu accessoriata di occhi in tinta, spalle forti, sorriso sfacciato….una volta avrei fatto la ola per tutto questo…
Mi muovo, è arrivato il tuo 14/ Santa Maria Novella…sei salito con difficoltà, la Befana è stata aiutata da un giovane palestrato, che sia segno di cambiamento?
Mi muovo verso un caffè caldo, in piazzetta di Rovezzano, dove c’ è un albero senza palle offerto dal comune, che fa notizia…l’ hai visto? Ma l’ anno scorso che c’era? Quanti soldi buttati via! “o unnera meglio se riparavan due o tre buche…”
Entro al calduccio, tolgo il cappello, spero di non aver preso il puzzo di bottino dal camion ….qualcuno nota la mia aria più stravolta del solito:
Che ti è successo Madama?
Ho visto un fantasma!
Ma chi, il vecchio Galli?
No, rispondo incerta ed ancora frastornata.
Allora, qualche vecchio fidanzato (e qui ridacchia il barista)
No, ho visto Babbo Natale, alla fermata del tram, c’era anche la Befana..
Il silenzio mi colpisce, cosa ho detto di male?…perchè mi guardano così?.
Qualcuno mi porge una sedia, la brioche ed un caffè….una voce alle mie spalle gracchia: oggi unnè giornahaaaaaa!!
Il rumore di un’Ape del Comune di Firenze, piena di palle mi impegna in altre considerazioni, è l’inizio di un giorno….ed è quasi Natale…..
