Il gelato incartato – di Tina Conti

Si poteva finalmente andare in macchina con il coniuge.
Lui a comprare una nuova stampante, io al negozio di bici aperto il giorno prima per una batteria nuova, avrei avuto cosi la possibilità tanto agognata di sgambettare e pedalare di nuovo conquistando un po’ di libertà.
Sembravo Alice nel paese delle meraviglie: mentre si scendeva tenevo gli occhi puntati sulle attività commerciali che riconoscevo per vedere a che punto erano, vedevo bandoni abbassati, alzati, con cartelli,con strisce rosso bianche, bolli rossi sul marciapiede, paratie di piante sempreverdi…
Tutto un mondo in movimento e in fermento, insolito, nuovo.
Molte attività con gli esercenti all’interno, che armeggiavano, prendevano le misure, riimparavano a lavorare.
“Rimanga sulla porta, stavo per chiudere” ci disse il meccanico appena arrivati.
“Per carità, abbiamo fatto un sacco di strada e aspettato questo giorno con trepidazione, veniamo da una zona lontana, mi ha raccomandato il suo negozio una conoscente.
“Ci vorrà una settimana, avrà la sua batteria nuova e potenziata e ricomincerà a muoversi.”
Davanti al negozio ho visto una piccola gelateria, sembra aperta mi sono detta, prendiamoci un gelato ho proposto con l’entusiasmo di un bambino.
È una delle cose che sognavo di fare appena le restrizioni lo avrebbero concesso.
Ci siamo avvicinati, era proprio una gelateria Cavini, che emozione!
Il desiderio si è fatto ancora più grande, abbiamo allungato il collo sbirciato, e domandato, dalla porta sbarrata da due sedie di traverso, due gelati
“Ve li posso dare, ma incartati” ha risposto l’esercente.
“Basta che siano gelati” abbiamo risposto
Vista questa bella opportunità abbiamo pensato di prendere anche un tartufo gigante da regalare a nostra figlia per il compleanno di Niccolo
Il pacchetto è stato subito aperto, io ho gustato volentieri quell’agognato dolce. Mio marito invece ha avuto una lunga telefonata di lavoro e ha potuto bere il suo buon gelato dopo diverso tempo…
Forse, dico forse, abbiam ritrovato le piccole gioie quelle che abbiam sempre avuto, senza accorgersene, chicche, colori, cibini buoni….io mi son quasi commossa ritrovando il pane da toast della Coop con 8 cereali.
A presto Tina
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In un clima di astinenza anche le piccole cose riacquistano valore e cosa più importante fanno emozionare!
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Carinissimo Tina! Il viaggio di due adulti – bambini golosi@
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