Il gioco delle immagini – sette

EX GIOVANE – di Rossella Gallori

Il silenzio era interrotto da una finestra che sbatteva, nessuno di loro aveva voglia di parlare, dopo le risate e le pesanti allusioni, era arrivato il silenzio…

Lo zaino era offeso a morte, aveva  passato la vita dentro l’armadio color noisette, nella busta trasparente con la scritta “da usare in montagna” insieme alla palla verde acqua anche lei riposta nell’analogo contenitore, con un’ altra precisa catalogazione “da mare”.

Tutto  noiosamente in ordine, un po’ come lei: capelli né biondi né castani, gonne dritte, camicette ben agganciate, braccialettino tennis, borsa Hermes, tacco largo mai più di 4 cm, calze color miele, anellino riviera, di valore, ma non sfacciato….profumo buono e delicato…l’anticamera della vecchiaia..

Non ne poteva più la colla decise di parlare, di esplodere si era “ seccata” in silenzio, non ne poteva più di aspettare gli altri per aprire il dibattito…

Cosa credeva, la Federica, che bastasse allestire questa messa in scena, par farle capire che era giovane?

Beh il fisico regge ancora bene, senza occhiali, capello sciolto trucco a cianfo, tacco 12 e yeans, era credibile!! O nooooo?

Credibile? Lei a cinquant’anni, con uno di venti? Mi ha comprata e manco scartata, pensava che un paio di uova al bakon e due birre bastassero ad un ragazzotto   come quello per convincerlo a portarsela a letto?

A letto? Macché  lei non è quel tipo, magari avrebbero giocato con me sul prato, lui avrebbe colto una margherita, gliela avrebbe messa tra i capelli…

Margherite, palla turchese, tutte fandonie, di me ne ha fatto una palla, prima di indossarmi, per sembrare easy, balconcino e perizoma  oro, sotto,  si è grattata mezz’ora con me sulla pelle nuda…sono una camicia da montagna, mica una vestaglia di seta…

E noi? Vecchie di due anni, ci han buttate per terra, tra un po’ non serviam più nemmeno per accendere il fuoco….cantilenarono le riviste fuori corso accomodate su un impiantito, che sembrava non esserci  in un disordine, così finto da sembrar vero.

Certo è che mi poteva toglier di mezzo, sono il cardigan di suo marito, non voglio esser  né testimone, né complice, riscaldo un professore di filosofia, mica il primo cialtrone abbordato in un bar…

Non ti dare tante arie, vabbè che son finto, ma sempre fiore sono…

La tovaglia non ne poteva più, sotterrata e soffocata da troppe cose sbottò, facendo traballare il bricco di plastica e non solo: qui si parla, per parlare, come sono andate le cose io lo so, son stata la prima ad esser portata qui!!

Allora racconta! biascicarono in coro le cento cianfrusaglie, sulla  scaffalatura, che manco all’Ikea vendevano più.

Alloooooora, lei aveva litigato con suo marito, se ne era andata con il suo tailleur grigio perla, sbattendo, o quasi, la porta, lui manco l’ aveva rincorsa, tanto sarebbe tornata, prima o poi..

Furiosa era entrata nel primo posto, più perché aveva trovato posteggio che per scelta, da Ginger paninoteca….lo aveva riconosciuto subito, lo vedeva quasi tutti i giorni a scuola, lui nel primo banco, forse un po’ astigmatico, ma carino da morire, lei dietro la cattedra, sempre attenta a non accavallar le gambe.

Guido vuoi venire tu alla lavagna?   Il loro parlare era solo quello:  bravo,  attento, ripeti. Mai una insufficienza, un’assenza..

Ed ora se lo ritrovava lì appollaiato su uno sgabello, dove anche lei si arrampicò…

Un leggero imbarazzo, poi tra il bere ed i sorrisi…la decisione, fu lei a gettare l’amo…lui disse semplicemente: ok, ok…porto da bere.

Ed iniziò la corsa, Lucolena era vicina, bastava aver le chiavi, avevano fissato per le 3, lei aveva ribadito, le 15!!! Ed era corsa lì, si era fermata, solo da Monnalisa a comprar quel completo assurdo e carissimo…

Aveva costruito in fretta una vetrina quasi perfetta, gli oggetti, non si toccavano, più uno studio fotografico, che un arruffio datato e vero, una doccia, fredda come il marmo, un trucco da star, le scarpe taccose del matrimonio di sua cugina, che le facevano male, ma ne valeva la pena, la camicia di suo marito, più di una goccia di Hinterdith, profumo nuovo di pacca, capelli quasi bagnati….in fondo se lo meritava uno così, pensò guardandosi le gambe nude ed incremate…i trenta anni di differenza, non la spaventavano, sarebbe stata la sua unica ed ultima follia…ne era certa..

Il rumore della moto  lo annunciò, il cuore le batteva a mille, volle gustarsi il momento, seminascosta dalla penombra….

Professoressa…professoressaaa Tombolini, sono io Guido Ceccanti, ho portato anche mia madre così, vi fate compagnia.

Non rispose la prof, la moto con i due a bordo si allontanò, le ci volle  tutto il pomeriggio, per rimediare quel caos, ma poi perché aveva pensato, che i giovani amano il disordine, la trasgressione, le avventure facili.

Struccata… E rivestita a modo,  aveva ripreso la strada di casa, prima si era fermata alla  Rosticceria Angelo, suo marito adorava il pollo alla griglia….ed era l’ora di cena….

Nella casa a Lucolena, le cose dormivano un sonno tranquillo, ognuna al proprio posto, posate, riviste, gingilli, lo zaino…un ordine  noioso e banale che poco sapeva d’avventura, la camicia giaceva nel cassonetto,  a Montelfi,  non valeva la pena lavarla, vicino a lei la confezione quasi nuova di quel profumo…come si chiamava?…………

Avatar di Sconosciuto

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

6 pensieri riguardo “Il gioco delle immagini – sette”

  1. Notevole.Questa rincorsa alla trasgressione stoppata in un fiat.il grattamento della camicia di montagna che viene compensato dall’effluvio di Interdit…
    Ottimo davvero.

    "Mi piace"

  2. Par di vederla con le calze color miele.
    Par di capirla cinquantenne con uno di venti.
    Par di non aver voglia di mangiare pollo alla griglia.
    Par di voler sognare un pò di beata follia

    "Mi piace"

  3. Che bello giocato tutto su un surrealistico equivoco quando il cuore tradisce la mente.Molto ben scrittoBrava!!😀😀💪

    "Mi piace"

Lascia un commento