Senza invito – di Anna Meli

Entrai in quella stanza senza essere invitata o meglio mi trovai lì per caso. Non so se sognavo o se era realtà quell’insieme di cose, le più disparate, messe là senza un ordine né un preciso progetto. Per un attimo mi sembrò di vivere sospesa tra il soffitto e il pavimento, estranea a tutto ciò e nello stesso tempo ben presente. Ma c’era il pavimento? A sì, un pezzettino usciva allo scoperto da tutto quel fantasioso caos.
Rimanevo là cercando un posticino dove stare per capire meglio. Il mio sguardo cadde casualmente su uno zaino appoggiato là a ridosso del divano. Poco distante una camicia a quadretti bianchi e blu; girando gli occhi osservai anche una felpa color carta-zucchero. Mancavano scarpe e pantaloni per completare il tutto; chissà dove potevano essere nascosti!
I tre oggetti, comunque riuniti insieme, mi suggerivano che qualcuno poteva aver fatto una passeggiata in campagna o forse in montagna in cerca di funghi. Rimasi per un attimo a fissarli, finché come per incanto presero vita indossati da un gran bel giovane alto e robusto che si arrampicava per un sentiero facendosi largo fra la folta vegetazione.
Mi accorsi che stavo letteralmente sognando e che in quel sogno ci stavo proprio bene, non avevo nessuna intenzione di svegliarmi!
Il giovane procedeva speditamente. Ogni tanto si fermava per osservare qualcosa in basso vicino ai suoi piedi poi, tolto lo zaino dalle spalle, lo apriva depositando all’interno un fiore o un’erba particolare.
Camminando sotto il sole di mezza estate il caldo si era fatto sentire, la felpa era finita legata intorno ai fianchi e dalle maniche arricciate della camicia a quadretti, emergevano le braccia abbronzate e muscolose segno di una abituale attività fisica all’aperto.
Ora, arrivato in cima al crinale si asciugava il sudore dalla fronte, riparando gli occhi dai raggi del sole col palmo della mano. Si guardava intorno soddisfatto da tanta bellezza: un panorama da fiaba con casette bianche in lontananza, oliveti, vigneti e il nastro argenteo di un fiume che scorreva; nel cielo una formazione di anatre in volo. Riprese infine il cammino per una ripida discesa scivolando paurosamente.
Non è facile nemmeno per me che presa da un’improvvisa paura mi sveglio. Ma io dov’ero? Lui era solo! Ma io ho provato le sue stesse sensazioni! Mistero dei sogni. Spalanco bene gli occhi liberando tutto ciò che la mia mente ha vissuto per far ritorno nella vita reale.
Anna anche tu come me stordita dal disordine ma sei riuscita ad andare oltre e a trovare la realizzazione perfetta di quel caos in un sogno meraviglioso e poetico… Anche ordinato, pulito… Un sogno che ti ha nutrita interiormente! Bel viaggio
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Sospesa tra il soffitto ed il pavimento, estranea a tutto, eppure presente….capita proprio così, brava.
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immaginare un giovane alto e robusto è sempre buona cosa. Sognare bene fà bene. un sogno da invidiare
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L’emozione che lascia un sogno è quello che di più profondo ci appartiene
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Mi hai fatto rivivere qualche camminata che ho fatto. Dopo tanta fatica arrivare in alto e vedere dei panorami che non credevi potessero esistere. Grazie Anna
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