A proposito di finestra l’immagine di un cipresso per Patrizia

Cipresso di Patrizia Fusi

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Albero del paesaggio toscano, mi piace il suo profumo di resina.

Ricordo d’infanzia di quando giocavamo sotto di essi, adoperando le gallozzole come cibo nei coccini ricavati da scatolette vuote di tonno e simmenthal, pomeriggi semplici e sereni fra bambini.

Ricordo la bellezza del viale alberato nella maremma di Castagneto Carducci.

Cipressi posizionati intorno ad alcuni cimiteri, sembra che,  con la loro forma allungata che svetta verso il celo, siano in preghiera.

Suggestioni di Patrizia di fronte alla finestra dipinta

Utopie dalla finestra – di Patrizia Fusi

Nella finestra dai vetri opachi vedo il passare del tempo, vedo la malinconia della vecchiaia, vedo l’incoerenza del mondo e la ferocia degli umani.

In un riquadro vedo la gioventù dei miei nipoti, vorrei che la vita  fosse lieve, il pensare a loro mi fa sentire leggera e piena di speranza per loro e per il mondo.

Vorrei vedere uomini capaci e disposti con l’esempio e le parole a rendere un mondo più giusto, vorrei che l’umanità riuscisse a bandire su tutta la terra le guerre.

Non ci sono guerre giuste.

Vedo me stessa che mi contraddico su quello che ho scritto perché se fossi aggredita mi vorrei difendere.

Vedo troppa ipocrisia, troppi interessi, troppi egoismi, troppa indifferenza, troppi occhi chiusi e capi girati da un’altra parte per non vedere quello che è scomodo.

Questo lo dico anche a me stessa.

Suggestioni di Anna davanti a una finestra dipinta

LA FINESTRA MISTERIOSA – di Anna Meli

            Nella parete bianca e piatta stonava veramente quella finestra anche se addolcita da mazzi di fiori di campo. In un primo momento la percepii come una croce in un rettangolo di colore scuro, grigio intenso, quasi nero. Vidi però nei rettangoli ottenuti dall’incrocio colori tenui, delicati, smorzati, silenziosi: giallo, arancione e azzurro.

            Non si intravedevano forme nette, ma potevano osservandole dar vita all’immaginazione…….ed ecco una mamma che coccola il suo bimbo, una borsa appesa ad un chiodo, un recipiente per l’acqua ottenuto da una zucca e anche un coniglietto dallo sguardo curioso.

            Davanti a quella finestra la curiosità faceva passi da gigante. Cosa nascondeva? Cosa c’era  veramente al di là? In quel momento qualcuno entrò nella nella stanza creando una corrente d’aria. La finestra si mosse, sembrò respirare; si aprì uno spiraglio quel tanto da far intravedere un’altra stanza con un’ampia apertura vuota che dava sui campi. Da lì entravano i colori , del sole ,del cielo.

            C’erano in quella seconda strana stanza attrezzi da giardino e alcune piante di limoni messe al riparo dal freddo dell’inverno. Luce, piante attrezzi dipingevano le forme strane nei vetri della finestra. Il mistero era stato rivelato dall’alito di un soffio di vento.