Una coppola inglese – di Daniele Violi

Una coppola inglese in lana, coppola sciupa femmine di colore nero fumo di Londra. Una coppola che sulla mia testa girerebbe su una bicicletta, per una vacanza irlandese. Mi troverei a mio agio, con un inglese maccheronico che sebben studiato alle serali si esprime senza fatica, mi darebbe un tocco da lontano nelle vesti di un Sir che l’auto in panne ha costretto a spostarsi in bici. Mi sentirei amato anche dalle pecore che sentirebbero da lontano l’odore della lana di una loro simile, e sarebbero ancora più curiose vedendomi in posa fermo davanti ai loro occhi con la bici, vicino ad un recinto di pietre e sassi. La mia sagoma oltremodo composta di una giacca in fustagno, camicia di gabardina, pantaloni di velluto, infilati dentro calzettoni a quadri scozzesi, e a completare le scarpe che nonostante lucidate con ottima cera d’api e anilina, si sono ammantate di polvere e di schizzi di letame che per le strade la mia bici aveva cercato di scansare e svicolare. Una discesa mi chiedeva di indossare la coppola alla rovescia per non vederla volare. La direzione da prendere e la prevalenza in tutte le decisioni soltanto con la coppola in mano o tra le mani, aveva modo di uscire dalla mia testa. Un cappello, il cappello che come un gessetto sulla lavagna, lascia un segno sempre. A me il cappello, protegge.
sentirsi amati” anche dalle pecore”
Un cappello protettore, un pò santo, un pò intrigante….molto country 🐑🐑🐑🐑🐑🐑🐏🐏🐏🐐🐐🐐
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