Il primo appuntamento – di Vanna Bigazzi

L’intenzione era quella di correre a casa con la padella nuova, acquistata in fretta e furia dai casalinghi, sotto casa, prima di andare a scuola e farsi, al ritorno, delle belle crepes con la nutella per pranzo. Jimmy si sentiva libero, finalmente: genitori fuori città, cane dai nonni perché i suoi non si fidavano a lasciarlo con lui. Mentre rientrava a casa dalla scuola, proprio quando stava varcando la soglia- ecco, il cellulare, cavolo, proprio ora…- Un invito di Matelda, la sua passione e poi- così in fretta, chissà, forse per la gita sul lago, quella del battello delle due…- Jimmy non poteva perdere l’occasione. Veloce cambiò il suo programma, salì in camera sua, dove già regnava un disordine sovrumano – tanto chi se ne frega, loro non ci sono… – Appoggiò sul tavolo la padella nuova, depositò lo zaino a terra, rapidissimamente prese due wurstel, dal frigo, con patatine e tornò di corsa in camera portandosi due piatti. Consumò il tutto velocemente riuscendo anche a vedere in tv quel programmino breve che davano proprio a quell’ora. Non poteva fare attendere Matelda; dopo tanti mesi passati a guardarsi sui banchi di scuola, finalmente si era decisa a chiamarlo e così di furia! Ingurgitate due boccate d’acqua minerale, si cambiò gli abiti sudaticci del mattino abbandonandoli sul divanetto, così come capitava e cercando, in quella confusione, l’orologio che si era scordato di mettere prima di andare a scuola. Fuggì via verso l’amore. Uscito dalla stanza, la palla ingombrante, al lato del divano, esordì: “Chissà dove è andato così di fretta…” Una vocina rispose: “Eh forse, dico forse, io lo posso immaginare…” Dove, dove…” sibilò il giornale soffocato da quell’intrusa della padella, mai vista né conosciuta che si permetteva di stare col suo “fondo” si fa così per dire, per non essere volgari, proprio sopra di lui. La vocina riprese a parlare, era quella del diario, quel bel diario azzurro dove Jimmy scriveva frasi d’amore. La colla era proprio incollata vicino a lui perché serviva ad appiccicare le pagine venute male. Da uno dei sacchetti sparsi a terra, si sentì ancora: “E’ innamorato…”. “Macchè innamorato!” brontolò la palla: “ha tredici anni, sono infatuazioni…” Eppure era proprio vero, Jimmy aveva perduto la testa per Matelda! Avrebbe rinunciato a tutto pur di stare con lei, anche a leggere il suo giornaletto preferito o ad ascoltare “Das Beste” della sua Rock band preferita. Quando giunse, trafelato, all’abitazione di Matelda, non troppo lontana dalla sua, la trovò in piedi, davanti alla porta che lo aspettava: “Accidenti a te, te lo avevo detto di far presto, i miei non ci sono e io ho trovato il bagno allagato, non sapevo chi chiamare…
Grande , Vanna;due mondi che viaggiano paralleli destinati a non imcontrarsi.E poveri uomini (o povere donne).Speriamo che alla fine i sentieri si incrocino.Bello!’
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brava Vanna, ci sei entrata nella stanza e ci hai raccontato una storia gioiosa e carina, non era molto facile!
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Primi amori …
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bello e tenero
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