Perle – di Rossella Gallori

Mi sentivo pazza
non meno pazza del solito.
La testa rincorreva vecchie idee
scintille luminose giocavano con sogni stropicciati.
Ero in bilico, facile cadere
difficile rialzarsi, senza solidi appoggi.
Una pioggia di perle, cadute da un cielo avorio
investì il mio corpo, piume rotonde e lucide mi accarezzarono.
Tu eri lì seduto in disparte, il sorriso appena accennato, la totale assenza di profumo.
Ti avvolgeva un domino di velluto pesante e funesto
canuttiglia dorata ondeggiava ad ogni tuo respiro.
Io immersa nel mio sogno perlaceo scrivevo poesie
su immense conchiglie, che parlavano di vita.
Un surreale molto avvincente e luminoso.Bella la pioggia di perle da un cielo avorio.
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Bella la Rossella pazza non meno del solito , perla rara come quasi sempre
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Anche a me piace molto la pioggia di perle che poi si percepiscono come piume sulla pelle… C’è una bella luce in questo testo, nuova secondo me per la Ros. E anche quella totale assenza di profumo mi colpisce.
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La preziosità diventa leggerezza evanescente. E si trasforma in un bel sogno
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