Le mascherine di questi giorni rendono protagonisti i nostri occhi:
La scintilla di oggi è sull’aver perduto, almeno in pubblico, un tipo di comunicazione completa, fatta di parole, ma anche e forse soprattutto di atteggiamenti, di sguardi, di pause, di intonazioni, di gesti.
Potevamo comunicare con tutto il corpo, con tutti i sensi, potevamo parlare, ma anche gesticolare, accarezzare, toccare, abbracciare.
Adesso le nostre facce mortificate contano solo sugli occhi.
Restano escluse, e nessuno ne parla, le categorie più deboli: i ciechi, i sordi, per esempio. Qualche buontempone ha inventato le mascherine trasparenti sulla bocca “per i sordi”, rivelando quanto le soluzioni più importanti siano generalmente affidate all’improvvisazione di chi i settori proprio non li conosce. Chi offre rimedi dimostra di non conoscere il problema, eppure si vanta di essere stato geniale! Un sordo senza gestualità, senza espressione è fuori dalla comunicazione in questa emergenza!
Un cieco che non può toccare il viso delle persone per conoscerle o gli oggetti che gli stanno intorno è escluso. Anni di lavoro per l’inclusione e l’accoglienza dissipati nel nulla senza commenti!
Questa scintilla di oggi è dedicata allo sguardo: quanto possiamo dire con gli occhi, con queste due finestre che ci portiamo sul viso? quanto possono nascondere e quanto possono rivelare?
Cosa dicono gli occhi chi abbiamo vicino?
Cosa vorremmo che ci dicessero?
