Uscita da un quadro per rientrare in un altro

Ispirazione da Hopper – di M.Laura Tripodi

quadro di Maria Laura Tripodi ispirato a Hopper, il pittore delle solitudini

Era appartenuta a un altro racconto, ma poi aveva deciso che il suo telaio avrebbe prodotto un tessuto diverso.

Scelse con cura un abito elegante,  ben attenta che si intonasse al cappello.

Non aveva niente con sé tranne il libro, compagno inseparabile da anni e custode dei suoi segreti.

Era un libro strano: la prima metà conteneva una storia che iniziava e finiva. La seconda metà erano pagine  bianche dove lei di tanto in tanto faceva svolazzare qualche pensiero.

Con passo deciso si era recata alla stazione.

Il treno sbuffava impaziente. Si diede un attimo, ma solo un attimo di tempo. Poi si avviò decisa.

La carrozza, lussuosa al limite dello sfarzo,  era completamente vuota. Lei non era mai salita su un treno e pensò che quella fosse l’unica realtà esistente.

 Che ne sapeva lei di panche di legno, scompartimenti affollati, odore di fumo e di sudore. Che ne sapeva lei di tradotte ferroviarie, delle storie di quelli della terza classe.

Con un grande sbuffare, in una nuvola di vapore e fumo  il treno partì.

Per un po’ si fece cullare. Il verde del velluto del divano si sposava perfettamente con la sfumatura verde chiaro  della carta da parati. Una bellissima intelaiatura di mogano faceva da cornice a un finestrone da cui passavano immagini a volte lente, a volte veloci.

Era sera e lei allungò una mano verso l’applique al lato del divano. Si diffuse una luce calda e riposante, un po’ stridente con il tramonto infuocato che fuori non si voleva arrendere all’oscurità.

Solo allora si accorse di aver fatto un biglietto per un posto che si trovava molto lontano, ma che non sapeva dove fosse.

Aprì il suo libro.

Rilesse per la centesima volta la storia che iniziava a pagina uno e terminava a pagina 150.

La conosceva quasi a memoria, ma tutte le volte le sembrava un po’ diversa.

Le sembrava anche di essere in viaggio da ore, ma forse non era così. A volte il tempo reale, ammesso che esista,  non corrisponde affatto a quello del pensiero.

Comunque si era fatta quasi notte e il treno si era fermato.

Chiuse il suo libro e fu curiosa di porgere l’orecchio al vocio di vita che le giungeva ovattato da quella stazione di sosta.

Pensò che il treno aveva viaggiato fino a pagina 15O.

Riaprì il suo libro e le sembrò che  i pensieri scritti con la sua elegante stilografica si fossero sbiaditi.

Non si sforzò di decifrarli. Erano pensieri di un altro giorno, di un altro tempo.

Mentre il treno riprendeva lentamente il viaggio chiuse gli occhi e si addormentò.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

10 pensieri riguardo “Uscita da un quadro per rientrare in un altro”

  1. Ma allora avevo visto bene che il livello si era alzato,e di parecchio.Una grande verità;il tempo reale,oggettivo,,non esiste.Questo raccontino ,in parte surreale,è davvero bello.😍😍😀😀😀

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  2. Già Hopper mi piace da matti…e questa storia di piani sovrapposti ancor più .Sembra di vederla questa signora ben vestita nella carrozza mentre guarda dal finestrino il paesaggio che corre via. Immagini pure le pagine bianche che forse riempirà di nuovi pensieri .

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  3. Il tuo treno , per non si sa dove, incontra fatti e persone, in un unico sogno ad ogni stazione. Il tuo libro già scritto e pieno di poesia quello da scrivere di pennellate bellissime

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  4. Il tempo non esiste, esiste il pensiero e l’immaginazione, e in un lampo si arriva a pag.150, si arriva sempre a pag.150

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  5. Complimenti, il tuo racconto è proprio magico. È moderno, stuzzicante, surreale quanto basta. Il quadro pure, belli i toni di giallo, colore molto difficile da usare.

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  6. dal telefonino sembrava giallo, ma al computer verde, comunque sempre un colore non facile, brava davvero

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  7. Mi piace tutto: l’atmosfera evocata dal quadro, i giochi del tempo nel racconto, l’intreccio fra reale e surreale, lo spazio dato al possibile in quelle pagine bianche.. Complimenti! Smack 😘

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