In che modo tornare? di Rossella G.

La mano – di Rossella Gallori

…la mano salda, grande, forte, sulla mia spalla sinistra, il pollice preme, fa quasi male, le quattro dita unite spingono, poco sopra il seno…seno stanco.

Non riesco a muovermi, non sono gambe…braccia…respiro…è impotenza, è: resta ferma!

Cerco un approccio silenzioso e loquace, riesco solo a chiedere nell’ assoluto “ silenziomio” chi sei????

Un odore di giunchiglie intenso  e dolce si spenge su di me: invasore tenace.

Ho capito chi sei, forse.

Puntuale ti ripresenti 48 ore dopo, stessa sensazione, non so se è oppressione o passione:

Sei ricordo?

Sei passato?

Sei futuro?

Sei oggi?

Domani?

Sei manogrande

so che mi vuoi fermare, cerchi di fermarmi, conosci la mia strada: stretta, polverosa, scivolosa a tratti…ed io non so più camminare.

Hai un nome, fingo di ignorarlo, sei Mano e basta…

…ti ho visto, sai, te ne sei andata portandoti via tutto, avevi una grande valigia di cuoio, una larga cinghia rossa e verde l’ attraversava.

Pezzo per pezzo, quasi tutto:

Il sole

La luna

La casa

Le cose

Gli amici scritti  quelli parlati

I libri alti, quelli schiacciati

Gli amanti, sempre uguali: uscivano per le sigarette e non tornavano, poi qualcuno che non  fumava, restava…

Ed io che li cambiano come abiti,  a volte stringevano, si scucivano, si strappavano, toppe,quante toppe.

Erano amati, non amanti, per poco o per tanto.

Ti ho vista sai “ manogrande” metter dentro anche mia figlia nella grande tasca di cuoio firmato, c’era anche il cipresso dello Stibbert che sbucava dalla chiusura dorata, quelle chiusure che non si ossidano nemmeno con il piscio di un cane…hai portato via anche il cane, che non abbaiava più, per pigrizia, non per morte, povera Flay.

Ora, ora sei tornata uomo Manogrande, nocche ossute…uomo o donna?

Non mi spaventi, conosco il tuo bagaglio, so cosa hai preso, cosa ti ho permesso di prendere, quel tutto che forse non mi serviva più. Ho troppo e non lo so?

Mi tieni ferma?

Resto ferma!

Se non so più andare, mi lascio andare, nella mia borsuccia di cencio buono ho quasi tutto:

Una gatta molto vecchia

Un plaid con sotto un marito

Gli amici,i pòchi, che so dove stanno

Quella figlia che c’ è e non c’è

Una campana che suona ore sbagliate

Una pentola sul fuoco

La valigia pesante è tutta tua, anche il nastro tipo Gucci  si sta sfilacciando!

MANO la tua

SPALLA la mia

Torni stasera?

Se sparisci ti perdono…io, io non mi perdo…..

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

6 pensieri riguardo “In che modo tornare? di Rossella G.”

  1. Il tempo di qualche giro di clessidra e sei riuscita a scrivere una vita! Fantastica la tua borsuccia di cencio buono con dentro un plaid con sotto un marito!

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  2. Mano salda di un amore difficile .

    Una gatta molto vecchia e tutto il resto,profumo e quotidianità di casa,bello

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  3. …una parte per il tutto… ascoltando le tue parole si riesce a vedere la realtà con il tuo sguardo a volte ironico a volte quasi cinico ma sempre sempre appassionato

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