Una storia in quattro con un imprevisto: Carla, Carmela, Patrizia, Rossellina, Stefania

Sullo sfondo del mare – di Carla Faggi, Carmela De Pilla, Patrizia Fusi, Rossella Bonechi, Stefania Bonanni

Il mare oggi è calmo, dalla terrazza della casa si vede un bellissimo panorama marino.

La macchia mediterranea costeggia le strade piccole e contorte che scendono da paesi e case isolate posizionate sul fianco della collina.

La strada che passa sotto il terrazzo porta verso il mare, lungo il suo percorso le case la seguono come fossero un treno, dipinte con colori pastello, vari fiori ai balconi, piccoli giardini verdi, negozi di souvenir, di abbigliamento, un negozio di orefice con dei gioielli bellissimi cesellati da mani esperte, l’ingresso di un albergo, un ristorante e altri negozi, davanti a tutto questo l’azzurro del mare.

Nella piazza una chiesa imponente in stile barocco dedicata alla protezione dei pescatori.

Due bar si dividono la piazza, uno più semplice, all’interno poco spazio ma con tanti tavolini fuori.

L’altro è più spazioso dentro, i suoi tavolini sono sotto un bel loggiato di pietra serena con sopra delle tovagliette in tessuto, con solerti camerieri pronti a servire i clienti.

Sul mare una sfilata di ombrelloni.

Una bella immagine, serena e colorata, che fa da sfondo alle vite degli abitanti del paese. Infatti, in una di quelle cucine, la luce entrava dalla finestra sull’acquaio e illuminava un modesto e onesto tavolo di legno di una volta e due anziani seduti uno di fronte all’altro che si scaldavano al fuoco del camino. Ripensavano ai loro trascorsi da giocatori di carte.

Dopo un lungo viaggio per arrivare in quel paesetto marino dove si diceva giocassero ancora al tressette, i due amici erano finalmente seduti in quell’immensa cucina ad aspettare l’arrivo di almeno altri due giocatori.

Ginaccio detto ‘i Boccia tra un bicchiere di vino e l’altro si era allenato tutti i giorni a giocare a tressette. Del paesaggio e della splendida cucina non gliene fregava un bel niente, lui voleva solo vincere quel campionato di carte insieme al suo amico.

Quindi tra un “porco qui e porco là” a mò di Rosario e occhiatacce al suo amico che sotto il solito cappello acciglia la fronte Gino mugugna tra se e se “Mi sa che qui unn’arriva nessuno!”

La speranza di continuare a giocare riempiva di nuovo le giornate. Nel paese sul mare, nella grande cucina, staremo bene e saremo in quattro, perlomeno in quattro, e giu , ventuno, tressette, tre per sette, ventuno, ventidue, e via…..- così pensava l’ omino col berretto, tra se e sé .

Il giorno dopo, ad una cert’ora fu chiaro: due soli siamo, e due soli resteremo. Tutti spariti: morti, redenti, cambiati. Tutti spariti. Basta. La nostra vita e’ finita. Ci resta il fiasco di’ vino, e basta.

La stazione era lontana dal paese quindi partirono con largo anticipo, non avevano bagagli, non avevano bisogno più di nulla…la destinazione non prevedeva nè vestiti nè cibo, nemmeno le carte avevano preso!
Una vita passata a giocare a tressette poi il mondo è cascato addosso a tutti e due e si sono ritrovati soli con la loro passione sgretolata.
Camminavano in silenzio e ognuno seguiva i propri pensieri annebbiati dalla decisione presa, ma allo stesso tempo leggeri perché quella era l’unica cosa da fare.
Avevano preso altre volte il treno delle 14,30 e sapevano che era sempre in perfetto orario, ancora pochi metri ed eccoli lì al binario 2 poi l’ultimo abbraccio, un abbraccio lungo una vita e uno sguardo penetrante e complice, con movimenti lenti si sdraiarono sui binari e attesero con pazienza, nel silenzio una voce fantasma annunciò:-Il treno delle 14,30 per Livorno è stato annullato per sciopero.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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