I tre cappelli – di Sandra Conticini



In quel periodo aveva bisogno di stare sola con i suoi pensieri ed aveva deciso di fare una camminata all’aria aperta in posti che aveva sentito nominare, ma a lei sconosciuti. Infatti, arrivata ad un incrocio, fu quasi sicura di aver sbagliato strada. Chiese informazioni all’unico essere vivente che c’era in quel momento… un bambino con pantaloni e maglietta strappata, un cappellino blu con la tesa sporco e stropicciato con fili di paglia ed erbe secche, che faceva sventolare al vento come fosse una bandiera. Il bambino non seppe risponderle così proseguì per quel sentiero, ma aveva il presentimento che non fosse quello giusto.
In lontananza intanto vide una macchina ferma, ed accanto una figura maschile dall’aria sospetta, ma molto elegante, con la coppola inglese color grigio topo un bel vestito grigio con camicia e cravatta. La giovane ragazza tra sé e sè pensò cosa ci poteva fare quell’uomo in quel posto solitario e puzzolente di cacche di pecore. Lui le andò incontro e quando fu vicina le chiese se per caso conoscesse un’officina per la macchina. Visto che anche lei si era persa si avviarono insieme nella speranza di trovare qualcuno che potesse aiutarli. Camminarono un bel po’ finchè si trovarono in un paese fantasma, diroccato e senza ombra di vita, ma per fortuna prendevano i cellulari.
Iniziò a chiamare degli amici per farsi venire a prendere, uno arrivò, lei salì in macchina ed andò via.