Colore verde bambino – di Carmela De Pilla
Batteva forte.
Picchiava sull’asfalto, sugli alberi, sui muri e portava via con vigore ogni cosa, lo faceva con rabbia o col desiderio di purificare, di togliere le incrostazioni del tempo che avevano nascosto l’antica bellezza?
Quella pioggia aveva bagnato tutto, anche la sua anima che ora si sentiva libera, aveva lavato ogni angolo del giardino e quando il vento portò via l’ultima goccia il sole si affacciò prima timido poi prepotente e tutto sembrò più bello.
La donna camminava silenziosa per non disturbare e guardava con devozione ogni filo d’erba, controllava che tutto fosse in ordine proprio come fa la mamma col suo piccolo.
Camminava senza una traiettoria precisa, andava in qua e in là chiamata da una foglia o da quel fiore sbocciato prima del tempo poi si fermò stupita e con gli occhi di un fanciullo seguì disordinatamente quei ciuffi d’erba appena nati.
Chiazze di un “ verde bambino” schizzavano birichine qua e là nel prato invecchiato dal freddo, quei fili così fragili e delicati nascondevano una forza quasi sfacciata, avevano voglia di esplorare il mondo, di affacciarsi a quella terrazza dove l’azzurro del cielo si appoggiava sul seno delle dolci colline.
Quei fili d’erba delicati e ancora innocenti erano felici di avviarsi verso l’avventura del vivere.