Quasi dal Giappone il verde bambino di Carmela

Colore verde bambino – di Carmela De Pilla

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Batteva forte.

Picchiava sull’asfalto, sugli alberi, sui muri e portava via con vigore ogni cosa, lo faceva con rabbia o col desiderio di purificare, di togliere le incrostazioni del tempo che avevano nascosto l’antica bellezza?

Quella pioggia aveva bagnato tutto, anche la sua anima che ora si sentiva libera, aveva lavato ogni angolo del giardino e quando il vento portò via l’ultima goccia il sole si affacciò prima timido poi prepotente e tutto sembrò più bello.

La donna camminava silenziosa per non disturbare e guardava con devozione ogni filo d’erba, controllava che tutto fosse in ordine proprio come fa la mamma col suo piccolo.

Camminava senza una traiettoria precisa, andava in qua e in là chiamata da una foglia o da quel fiore sbocciato prima del tempo poi si fermò stupita e con gli occhi di un fanciullo seguì disordinatamente quei ciuffi d’erba appena nati.

Chiazze di un “ verde bambino” schizzavano birichine qua e là nel prato invecchiato dal freddo, quei fili così fragili e delicati nascondevano una forza quasi sfacciata, avevano voglia di esplorare il mondo, di affacciarsi a quella terrazza dove l’azzurro del  cielo si appoggiava sul seno delle dolci colline.

Quei fili d’erba delicati e ancora innocenti erano felici di avviarsi verso l’avventura del vivere.

Quasi giapponese il colore dei sogni di Sandra

Color verde sogno – di Sandra Conticini

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Cirilla era quella bambina che in paese  chiamavano ”la sognatrice matta”. Tutte le mattine si alzava e passava la giornata per strada a raccontare i suoi sogni, che poi erano sempre gli stessi.

Purtroppo non era stata troppo fortunata perchè  parlava  male, così  non riusciva ad avere amicizie,  la beffeggiavano e si rivolgevano a lei come fosse una strega, ma per fortuna non capiva.

 La giornata iniziava sempre dicendo la stessa frase:- Stanotte il mio sogno era bellissimo!!!.

C’era un giorno che raccontava di aver sognato un tacchino verde smeraldo che le correva dietro, oppure del principe verde pagliuzza di grano, spesso parlava di aver mangiato una schiacciata verde carota con mortadella verde rubino.

Chi cercava  di convincerla che i suoi sogni non potevano essere così colorati perchè sono in bianco e nero lei con molta tranquillità rispondeva: – Io sono sicura che i miei sogni sono tutti colorati di verde perchè è il colore della natura che mi  rilassa mi aiuta a vivere. I vostri sogni neri venati di bianco sono il colore della tristezza e non  riuscirei a tirare avanti in pace, allegria e con tanta speranza.