Lo zig zag per Zazà di Gabriella

La Matta – di Gabriella Crisafulli

Apro il quaderno.

Cadono a terra lame di vetro.

Sono quelle che si conficcano qua e là lungo una vita da fachiro.

Cadono a terra parole.

Sono quelle che hanno costellato un lutto eterno dapprima riflesso e poi in prima persona.

Cadono a terra percorsi a zig zag tra me e me alla scoperta della Matta che serviva nei diversi giochi sul tavolo.

Facevo appena in tempo a capire le convenzioni fra giocatori, che le regole cambiavano.

Cadono a terra le giravolte sul campo per barare con agio mantenendo la faccia.

Mi sono persa nel labirinto che è dentro di me.

Cadono a terra i tentativi di trovare Zazà.

È stata una grande festa con tanta folla per la via che si inchinava a Vossignoria.

C’era la banda che suonava e il maestro sul piedistallo che faceva deliziare.

Ma adesso, dove sta Zazà?

Si è smarrita in un bailamme di cui non riusciva a trovare il capo o è morta?

Nel momento culminante di una vita “travolgente” in mezzo a tanta gente è sparita Zazà.

Come posso fare per trovarla?

Ho bisogno di lei.

Come sempre c’è un gran via vai, un andare in qua e il là, ma mi sfugge Zazà.

Son caduti a terra il mazzolino da sposa, il glicine in fiore, il muretto di Bellosguardo e gli ospedali.

Dai, forza, torna Zazà: c’è da cominciare una nuova vita.