Lo specchio – di Lucia Bettoni

Una donna bambina o una bambina donna?
Capelli lisci di mamma
Occhi infinitamente tristi che ogni tanto brillano come la luna
Il naso di mio padre severo e arcigno si apre in una risata sulle mie labbra una volta belle davvero
Vedo la bambina e l’adolescente di ieri sempre alla ricerca di incontri, di abbracci, di mani tese alla vita
Non puoi tirarmi nell’abisso mamma
Ho una voglia pazza di nuovo, di conoscenza e di sorrisi
Una voglia pazza di allargare le braccia e trovare l’accoglienza e accogliere un corpo caldo, uno sguardo d’amore, una parola per me
La forza dell’incontro che aiuta la mia forza a crescere e sbocciare, a uscire fuori come la testa di una tartaruga
E poi c’è il mio corpo con le gambe ben piantate e tozze dei contadini, gambe che vivono a contatto con la terra, che hanno bisogno di terra per spingersi e sollevarsi
E una vita sottile sottile da libellula per volare ad annusare i fiori vicino all’acqua e quelli vicino al cielo
Mi fermo sulle mani
Ho mai guardato le mie mani?
Nelle mani c’è scritta tutta la mia storia!
Nello specchio, rivolto di lato, alle spalle vedo
Un volto
Il volto del passato
Il volto dolce e spaventoso
di chi mi ha preceduta
Pura poesia Lucia.Altro non mi viene.È un canto che lega l’oggi al passato fatto di storie e volti.
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Una donna bambina o una bambina donna? La risposta sta solo dentro di te, anche noi lo vediamo, attraverso i tuoi sguardi, le tue insofferenze, le tue malinconiche ricerche di infinito…..ma poi la risposta esiste? importa? Bellissimo quel “volto dolce e spaventoso di chi mi ha preceduta”
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