Giugno e la scuola che finisce

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Acqua, acquerello e vino – di Tina Conti

Stamani non ho voce in capitolo, mi manovrano spudoratamente, girellano per casa,si sono vestite e rivestite più volte, contestano la colazione, riempiono gli zaini di scuola di giochi, vogliono fare a modo loro.

Io non ho voglia di discutere, semplifico, Nora esce arruffata, si fa un codino per strada che si disfa subito, TEA vuole le trecce. I suoi capelli fini e radi permettono solo due codini striminzitii, alla fine si accontenta di una passatina.

Finalmente si esce. Nonna si va a piedi oggi vero?

Bene, è presto si può fare.!

Carretto doppio sgangherato di 15a mano, cane con guinzaglio al seguito , (non lo possiamo lasciare a casa altrimenti scappa dalla recinzione fasulla e ce lo ritroviamo alle calcagna senza controllo) )nipotine contente un p’o arruffate e con la bocca appiccicosa.

Per la strada si sentono i galli cantare, le rondini che ci atterrano quasi sulla testa e poi ai bordi  strada tanti fiori di tutti i colori che ci mettono  allegria.

Ci mettiamo a cantare, io le stupisco sempre con il mio vasto repertorio frutto del lavoro nella scuola e della mia passione per il canto, ma non perdo questa occasione per giocare con la voce  con queste due furbacchione.

Prendiamo i fiori: io voglio quelli di la’ ..no, ora non si riattraversa, ci si  accontenta

Prendiamo questi!, sono quelli col cappuccio, guardate ci salutano: buongiorno signore, via il cappuccio., e via a ridere sono i fiori di cipolla selvatica o di aglio.che ancora sono coperti da una pellicola a cono, basta una strappatina e il cappuccio salta.

Poi è la volta dei papaveri.

Bene, un mazzolino a testa, prendiamo anche i boccioli, lo scorso anno si facevano gli indovinelli vi ricordate?

Acqua, acquerello o vino!ne proviamo due o tre e poi ripartiamo.

E via con  le tasche piene di boccioli di papavero.

Prima si porta la TEA e poi, si fa come la scorsa settimana vero nonna.? questa è  la furbetta più grande che vuole allungare il percorso.

Oggi non oso oppormi, lasciata la piccina col suo mazzolino, riusciamo in strada.

Andiamo a prendere le uova ? propongo questa volta, cosi unisco l’utile al dilettevole.

La signora col pollaio è alla fine della stradina.

Nora suona tutti i campanelli della villetta, alla fine appare la signora che ci incarta bene le uova   Possiamo proseguire questa volta dritte a scuola.

Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

1 commento su “Giugno e la scuola che finisce”

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