Cappelletto di lana nera – di Rossella Bonechi

Non uso cappelli, non so portarli con la dovuta disinvoltura e più che tenermi caldo mi danno fastidio e insofferenza. E qui l’argomento sembrerebbe chiuso.
Ma questo cappelletto di lana nera modello simil fantino sembra guardarmi corrucciato e dispiaciuto qui davanti: ” ero nel mucchio con gli altri, mi hai preso te, anche se in seconda battuta, perché allora io?”. Hai ragione cappellino, la verità è che mi sei sembrato il più piccoletto, il più innocuo, cenciosetto e ripiegabile come per sparire. Poi ho visto la tua tesa quasi più grande di te e ho pensato di farti credere che era utile, anzi utilissima per coprire gli occhi dal sole e dalle gocce di pioggia, così, per darti un senso d’importanza. Poi ho visto anche quel pezzettino di elastico dietro, molto rassicurante, coneca dirmi ” mi ancorerò ai tuoi capelli senza scivolare mai!” e allora ti ho provato per darti la dimostrazione che un po’ eri fatto bene.
Ecco, cappellino, non comprerei mai un cappello ma sono quasi sicura che se accadesse sceglierei te di nuovo. Magari, se permetti, ti attaccherei una spilletta colorata o luccicante o una piccola piuma un po’ svolazzante a mo’ di sorriso, così saresti proprio mio.
Contento cappellino? Ora ritorna tra i tuoi simili, vai, e non prendertela: purtroppo i cappelli non fanno per me, niente di personale, eh ?
Un delizioso quadretto di un cappello e di una splendida Rossellina simpaticissima
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lo sognerò: cenciosetto, timido, ripiegabile, utile…da non tradire, quel tipo d’amore per sempre, senza voli pindarici, ma certezze.
confermato lo spirito dolce ed attento di Rossellina…..
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