Tina e l’ascensore – di Carla Faggi



Appena in tempo e la porta dell’ascensore si chiude.
Tina si guarda attorno, accanto a lei uno splendido uomo in cappotto e coppola, e poi un ragazzetto tutto cappello e chewing gum.
Sotto la coppola due occhi neri e profondi, “sanno di uomo, sanno di maschio, sanno di…meglio non immaginare,” pensa Tina, “ se non ci fosse quel mocciosetto che non sta fermo un minuto e rumina come un forsennato, prenderei Occhioni Neri e via la coppola, via il cappotto, via tutto, lo sbatterei alla parete e lo…ma no che penso, sciocca che sono… e poi potrebbe essere sposato, o strabico perché non mi toglie gli occhi di dosso, mi guarda la bocca, il seno…e questo ragazzino tutto cappello e chewing gum sempre di mezzo!”.
L’ascensore si è fermato, la porta si apre. Arrivati al piano.
Il tenebroso coppolato esce, guarda Tina per un’ultima volta, un giovane uomo lo aspetta. Uno sguardo d’intesa fra loro, un bacio, il ragazzino tutto cappello per la mano. E se ne vanno tutt’e tre.
“guarda Tina per l’ ultima volta”
leggere, rileggere….per scoprire che la delusione si trasforma in accettazione…la diversità spesso ha ” occhi neri e profondi”
Esplicito/ intrigante/ intelligente✏❣
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mi piace pensare a due occhi che sanno di uomo, sanno di maschio e di chissà cos’altro…
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