Giallo fiume – di Simone Bellini

Appoggiato alla spalletta del ponte guardavo scorrere l’acqua del fiume colore oro arancio che l’approssimarsi del tramonto gli donava. Era spiovuto da poco, nel cielo si era diffusa quella particolare luce gialla che nettava tutti i contorni evidenziando l’architettura e le sue ombre . L’arcobaleno delimitava quel chiarore separandolo dal grigio plumbeo delle nubi che si stavano allontanando. L’aria fresca, ancora umida , entrava nelle narici infondendo un senso di pace. Ero rapito da quell’atmosfera, ipnotizzato dai bagliori gialli riflessi sulle increspature dell’acqua che scorreva sotto di me facendomi sporgere nel seguirli. Un senso di tranquillità aveva spazzato via tutti i miei problemi. Ero in pace con me stesso.
-Ma cosa fa? Si fermi! Non lo faccia!- un energumeno mi si fiondò addosso bloccandomi in un abbraccio- ci ripensi, la vita è bella! A tutto c’è un rimedio!!!-
-Ma cosa fa, mi lasci- dissi dimenandomi per liberarmi da quella presa- mi lasci ho detto!- Lo strattonai con tutte le mie forze……. Troppe direi!!!…..mentre la spalletta si allontanava repentinamente dalla mia vista. Annaspando nel vuoto ebbi solo il tempo di dire:
-MAVAFANCULOOOOOoooooooo !!!!
SPLASH
Particolare dello e ironico
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Bello
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Forse ha sofferto più chi ha frainteso, che tu per l’ inaspettato bagno, l’ importante saper nuotare, come nella vita, anche controcorrente, spesso serve…
Tragicomico “SPLASH”
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