Il colore della terra – di Tina Conti

Si fa presto a dire è una macchia di terra.
Si deve indagare bene da dove provenga, come sia distribuita , che tonalità abbia.
La colorazione che osserviamo ci parla del mondo, della sua natura e formazione.
La nostra terra ci racconta tutto del tempo passato.
Della geografia e della storia , della nostra esistenza.
Qualcuno ha dato già alle colorazioni caratteristiche indicative: come per la terra di Siena che nella tabella delle colori ha una posizione ben determinata.
Noi possiamo vagare con gli occhi e scoprire tutte le variazioni che i nostri sensi ci regalano.
Si può dire allora che il colore della terra non esiste, muta sempre, è diverso a seconda di dove lo guardiamo e in che momento di luce e condizione atmosferica.
Lo osserviamo.
Ritornando alla famosa macchia che si è stampata sui pantaloni bianchi mentre lavoravo in giardino.
Si può affermare che l’acqua abbia fatto un buon lavoro nel rimuoverla ma, guardando bene la si vede ancora apparire.
Come una leggera ombra ben delineata.
Era una macchia di terra oppure altro si dirà.
La magia del colore è infinita, quando denso lo mettiamo su una superficie, lo vediamo rilucere al sole, aggiungendo acqua, si espande, corre, si schiarisce si mescola.
Cambia col calore e la luce.
La carta, la stoffa, la pietra, l’intonaco, assorbono il colore dando risultati diversi fango secco, terra nera concimata, polvere terrosa, terrina di fosso, terra argillosa, quasi sabbia.
E’ talmente forte l’attrazione dell’uomo per la terra che
L’ha usata in tutti i modi,anche cospargendosi il corpo.
Mimetizzandosi, curandosi per sentirsi parte di essa.