Atmosfera di Daniele: profumi dall’Himalaya

Terra magica di Himalaya – di Daniele Violi

Photo by Karen W Lim on Pexels.com

….ero partito dal villaggio, il tempo che si preannunciava, con la luce solare che quasi costringeva a chiudere gli occhi, incoraggiava a immaginare un’altra giornata di buon cammino, in questa avventura che mi faceva scoprire la vita su queste altitudini estreme. Ripartire da un luogo, che come altri attraversati, rappresentano le comunità  e l’anima di un paese himalayano, dove  forte è il legame di donne e uomini con questa terra, dove gli animali e le piante  vivono in simbiosi da secoli e dove alcuno vuole alterare il  rapporto forte che subito salta all’occhio a me straniero e curioso di conoscere questa cultura.

Io che provengo da un mondo lontano, dove la vita viene regolata da altri meccanismi, con il progresso che ha di fatto sostituito gesti e comportamenti alle persone.

Camminare sui sentieri e sentire il profumo o gli odori di un viaggiatore o di un portatore che ti incrocia, con i suoi vestiti che sono un concentrato di fumo di legna con odori di cucina di cibo e di spezie, e che un rituale (Namaste’), poi alla fine sancisce il momento dell’incontro, magari percorrendo un tratto di sentiero abbastanza stretto e lungo una parete ripida di un canalone, da dove si può ammirare una grande massa d’acqua che scende. Poi pensi e ripensi alla magia che l’acqua che scorre, cosi in basso, sotto il sentiero, provenga dai ghiacciai delle montagne altissime che con la loro maestosità sono pronte a volerti proteggere. Una atmosfera insolita ma tutta con ritmi lenti, lentissimi, dove ad un certo punto puoi assistere con piacere nel tuo peregrinare, ad incrociare sul sentiero stretto capre solitarie o in gruppo che ti massaggiano sfiorando le tue gambe con il loro corpo, e quasi ti salutano, poi di li’ a poco vedere in lontananza il fumo che esce da case arroccate e che il vento porta via con quel profumo percepito di legna di rododendro, pianta tipica del paese che attraverso. Piu ti avvicini al prossimo villaggio, più sono le curiosità e le voci che ti assalgono. Il profumo intenso delle erbe che vengono usate per tenere accesi gli altarini religiosi, si confonde con il profumo del Ciapati, il loro pane, tipo piadina, cotto su lastre di pietra sopra bracieri, tutto si mescola, e partecipa al pourpurri delle tante essenze e profumi di cibo che viene cucinato. Davanti alle porte di casa o appena dentro, è ricavato lo spazio per cucinare, in questi spazi piccoli e angusti, dove la luce che filtra del giorno è preziosa.

Di notte le candele fanno compagnia e sono indispensabili, alla vita di abitanti e escursionisti, in queste sperduti luoghi meravigliosi e affascinanti, che riportano in  me alla mente, la vita dei tempi passati raccontata dalle Nonne e dai Nonni.