I personaggi di Stefania: incontri nel bosco

Lo scrittore di fantascienza – di Stefania Bonanni

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Ricordava bene quando la maestra commentava i suoi temi: fantasia esagerata, invenzioni assurde, pensieri troppo distanti dalla vita vera. Una specie di disadattato. E la mamma a casa rincarava la dose : “Ma tu smettessi di stare sempre chino su quei fogli a scrivere stupidaggini!” In effetti, presto ebbe fama di “strano” tra i suoi amici, ed anche tra i parenti ed i vicini. Ridacchiavano, lo vedeva, lo sentiva. Ma a lui tutto questo fu indifferente, anzi, lo motivo’, di piu’ e per sempre. Decise che avrebbe seriamente percorso la strada necessaria a diventare un esperto di fantascienza. Studio’ le stelle, gli altri, poi i razzi, le navi spaziali. Poi comincio’ a pensare agli extraterrestri. Era convinto ci fossero, su questa terra, perché no! E li descrisse, né parlo’ come se li avesse conosciuti, così profondamente che molti si convinsero lì incontrasse. Li disegnava, li descriveva con particolari difficili da smentire. I suoi libri, tutti corredati da disegni particolareggiati, diventarono dei successi “planetari”, e questo zitti’ tutti quelli che l’ avevano preso per matto. Fece anche molti soldi, perlomeno quelli che gli servirono per comprare la casa di campagna che sognava. Non amava la campagna noiosa, e neanche gli animali lo interessavano. Voleva la solitudine, il silenzio. Voleva scrivere tutto il giorno senza aver intorno né traffico, né bambini, né mamme.

La casa di legno con annessa una piccola ala, sembrava una nave spaziale, e lui capi’ che era il posto perfetto per ambientare i suoi strani personaggi. Infatti la sua vena in quel periodo fu ben alimentata, ed il fatto che il famoso scrittore non si trovasse piu’ al vecchio indirizzo e nessuno ne sapesse notizie, fu acqua che accrebbe il fiume del suo successo.

Fino al giorno in cui una persona turbo’ la sua quiete. Una signora che si era rotta un tacco nel fango, busso’ alla sua porta, e lui ebbe dalla sua vista una specie di shock: fu sicuro fosse un’aliena. Era così assurda, vestita con abiti così violentemente colorati,  così esageratamente addobbata di trine, piume, guanti, cappello, perdipiu ‘ traballante su un unico tacco dodici, che lui non ebbe dubbi: era una venusiana.

Le offri’ di rimanere, lei accetto’. In cambio dell’ alloggio, avrebbe cucinato. E fu proprio quello che lo convinse definitivamente: cucino’ panettone con tonno ed acciughe, spaghetti con la Nutella, aringa in salsa di fragole. Dopo qualche lavanda gastrica e parecchi digiuni, a poco a poco, si abituarono. Dormirono insieme ed un giorno scoprirono di aspettare un bambino.

Il guardiacaccia, che fino a quel punto ogni tanto li avvistava nel bosco, non li vide piu’ e preoccupato, ando’ a bussare a quella porta: “C’è qualcosa di strano, lo sento, fatemi entrare”.

Non aprirono, rimasero soli, soprattutto dopo aver avuto il bambino: VERDE.

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Autore: lamatitaperscrivereilcielo

Lamatitaperscrivereilcielo è un progetto di scrittura, legata all'anima delle persone che condividono un percorso di scoperta, di osservazione e di ricordo. Questo blog intende raccontare quanto non è facilmente visibile che abbia una relazione con l'Umanità nelle sue varie espressioni

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