La storia di Rossella B. con i tre personaggi: il fascino della fantascienza

Lo scrittore di fama – di Rossella Bonechi

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La passione per la fantascienza l’aveva coltivata fin da bambino e già da allora decise che sarebbe stato per la vita; forse fu grazie alla fortuna ma anche ad un po’ di capacità e a molta testardaggine, che riuscì a farne il suo mestiere ed ora era diventato uno scrittore di fama: le sue storie con molta fantasia e molta scienza piacevano e vendevano. Sì concesse il lusso di andare a vivere in campagna, lontano dal caos in compagnia di 2 gatti 1 cane e 1 asinello; prendersene cura era un piacere e anche una distrazione dal suo scrivere e scrivere a volte in maniera un po’ ossessiva. Sì, si era guadagnato la sua pace e ci stava come un ragno in quel paradiso. Peccato per il guardiacaccia, che con la scusa di sorvegliare arrivava sempre all’improvviso a rompere l’incanto: non lo sopportava, con quel suo fucile in spalla, gli stivaloni che facevano il paio con la sua aria tronfia da Padrone del baccellaio. “Tra poco capita”, pensava già contrariato, “sono un po’ di giorni che non lo si vede…”. Infatti un rumore di passi svelti gli annunciò la visita e tentò di guadagnare la porta per cercare almeno di svignarsela sul retro. Ma tra gli alberi intorno non vide altro che un movimento colorato e un ombrello. Un ombrello ?? E poi un cappello con nastri e fiocchi e una specie di nido d’uccelli in cima, indossato da una creatura vestita di verde sgargiante e trine rosa.

Per un attimo pensò che si fosse incarnato un qualche personaggio delle sue storie di fantascienza, ma non aveva mai scritto di donzelle con l’ombrellino!

Poi vide la valigia, si riprese dalla sorpresa e capì che lei, chiunque fosse, si era solo perduta. Le andò incontro, le porse il braccio e la invitò in casa per riprendersi un po’, tanto lui era abituato ai tipi strani e davanti a un buon tè avrebbero chiarito tutto. Stava per chiudere la finestra ma ci ripensò e la lasciò bella spalancata, perché non voleva perdersi la faccia del guardiacaccia spione alla vista dello scrittore strano che prende il tè con l’aliena colorata.

I personaggi: Lo scrittore di Luca

Lo scrittore in ritiro – di Luca Miraglia

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Nonostante la pensione, Armando non rinunciava mai alla sua passeggiata quotidiana in quei boschi che aveva calcato per tutta la vita: la sua vita da guardaboschi a salvaguardia di quei luoghi incantati che tanto amava.

Certo, molte cose erano cambiate anche lì nel corso del tempo.

Le radure distese verso il paese erano state pian piano inghiottite dall’espansione di ville e villette dei nuovi paesani in fuga dalle città del fondo valle. Financo quell’ultimo prato, proprio al limitare del folto del bosco era stato occupato da una piccola casetta con tanto di pollaio.

Ci abitava da non molto un bel signore un po’ attempato, dall’aria raffinata e colta. Non certo un montanaro o un contadino: un altro cittadino in cerca del suo “buen retiro” tra i silenzi dell’alta valle e l’illusione di naturalità nel governare qualche pollastro e due papere.

Armando viveva con una certa insofferenza questa invasione del suo mondo antico.

Tutte quelle costruzioni e quell’asfalto non avevano fatto altro che portare fin quassù i rumori e gli odori delle città e il loro stile di vita fatto di urgenze e velocità.

Anche oggi mentre nella sua passeggiata sfiorava quell’ultima radura a filo del bosco, un fracasso scoppiettante di motore che arranca su per la salita: un taxi sgangherato che si ferma davanti alla casetta.

Ne scappa fuori una improbabile signorina vestita come un arcobaleno rilucente e delle improponibili scarpe a punta.

  • Se non fosse che cammina, sarebbe un perfetto spaventapasseri – pensò Armando – perfino i pollastri se la sono data a gambe a quella visione.
  • Giovanni!! Giovanni dove sei?!! – cominciò ad urlacchiare la signorina.
  • Sono Matilde, la tua Editor! Vieni fuori per favore!!

Il bel signore si affaccia dal pollaio:

  • Matilde!! Te l’ho già detto cento volte! Non scriverò mai più né per te né per nessun altro!

Incontro del 4 dicembre 2025: Nuovi personaggi si intrecciano

Un guardiacaccia. O forse guardiabosco. Persona forte determinata con un fucile leggero, una cartucciera, un cappello di feltro a falde larghe. Cammina lentissimo con passi brevi, regolari, è grinzoso nel viso per le rughe a causa dei forti raggi solari di una vita,  combattuti socchiudendo gli occhi senza occhiali scuri. Una vita lassù, nei profumi degli alberi e delle vegetazioni. Ma anche tra gli odori cattivi lasciati dagli animali. (Lorenzo)

Era diventato un bravo e conosciuto scrittore di fantascienza, la sua passione fin da bambino. Era riuscito a coronare il sogno, aveva fatto una bella carriera e ne era soddisfatto. La sua era stata fino ad allora una vita piena di soddisfazioni, di amicizie ma ora si era allontanato dalla città caotica e preferiva passare il suo tempo nella vecchia casa di campagna insieme agli animali (Mimma)

Sarebbe uscita con il vestito verde di damasco con la trina rosa, scarpe a punta con fiocco e strass. Calze a righe gialle e viola, mantello dorato con bordi di pelliccia. Anche l’ombrellino e il cappello erano meravigliosi. Arancio con veliero e nido di uccellini, fiocchi rosa e farfalle. Non poteva però abbandonare le altre cose dentro il baule, le avrebbe messe in una valigia. Messo il rossetto ciclamino salì sul taxi per Toledo. Al compagno lasciava una lettera piena di baci ben in vista nella padella delle bruciate, ma non diceva la sua destinazione. (Tina)